la Pieve di Romena
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
Testi e foto di Alessandro Ferrini ©
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LA PIEVE DI ROMENA, un Monumento Nazionale in Casentino
La splendida Pieve di Romena si trova a un paio di chilometri da Pratovecchio, sulle pendici sud del colle su cui è posto l’omonimo Castello ricordato da Dante nel Canto XXX dell’Inferno. TEMPORE FAMIS MCLII (Tempo di carestia 1152). Questa scritta è scolpita sul secondo capitello della navata di sinistra di questa pieve romanica dedicata a San Pietro e indica la circostanza e l’anno in cui questa chiesa fu edificata. In origine questo capitello non era il secondo perché la facciata e le prime due arcate dell’edificio crollarono nel 1678, per un terremoto o un cedimento del terreno. Nonostante questa mutilazione, la Pieve di Romena è dal punto di vista architettonico, insieme alla vicina Pieve di Gropina in Valdarno, uno dei più importanti esempi di romanico in Toscana. Nella Pieve di Romena questo stile si esalta ed anche il profano non può non rimanerne affascinato. Al mattino lame di luce entrano dalle bifore e trifore dell’abside e illuminano i grezzi ma eleganti capitelli realizzati da maestranze lombarde. Capitelli quasi tutti diversi tra loro e che mostrano tanti motivi, da quelli biblici a quelli vegetali, dalle feroci fiere ai celesti angeli e cherubini. Le stesse maestranze lombarde negli anni subito successivi alla costruzione di questa chiesa eseguirono i capitelli della Pieve di Stia, di Strada in Casentino e di quella di Montemignaio. La Pieve di San Pietro a Romena fu edificata per il popolo (questo il significato di pieve) a metà XII secolo su un preesistente edificio religioso (probabilmente del secolo VIII o IX) i cui resti e alcuni frammenti sono visibili scendendo nel sotto chiesa attraverso una scala posta accanto alla parete destra del sacro edificio. Romena mostra al suo interno la classica architettura romanica a tre navate divise da due file di possenti colonne cilindriche monolitiche collegate longitudinalmente tra loro da cinque arcate, non sette come si solito per il crollo del XVII secolo di cui parlato in precedenza. Quest’accorciamento conferisce un aspetto abbastanza tozzo alla chiesa. La zona presbiteriale della pieve è rialzata, questo da più volume e tridimensionalità al suo interno. Fino a qualche anno fa in questa chiesa si trovavano importanti opere d’arte medievali. Queste sono oggi conservate nella vicina propositura di Pratovecchio, le possiamo comunque vedere dettagliatamente in questa sezione web. Il campanile era in origine ben più alto di quello che possiamo vedere oggi. Questo crollò nel XVIII secolo, il successivo rifacimento della cella campanaria è ben evidente. La parte di maggior fascino della Pieve di Romena, oggi dichiarata Monumento Nazionale, è sicuramente la sua parete posteriore. Qui si trova la splendida abside che, a parte un paio di capitelli posti sulle eleganti colonnine e qualche piccolo particolare messi nuovi durante un importante intervento di restauro effettuato alla fine degli anni Sessanta del Novecento, si mostra nel suo aspetto originale. Al visitatore che giunge da Pratovecchio o dal sovrastante Castello di Romena (si può arrivare anche da una deviazione sulla strada della Consuma) appare come una scultura perfettamente incastonata in un classico paesaggio toscano, anzi, nel tipico e incantevole paesaggio casentinese. Contando in quest’abside le colonnine, le monofore e altri elementi architettonici classici nello stile romanico troviamo sempre presenti i numeri biblici sette e dodici. Questa straordinaria chiesa romanica e il sovrastante Castello di Romena (XI secolo) sono raggiungibili in circa un’ora da Firenze percorrendo la strada del Passo della Consuma che inizia a salire vicino a Pontassieve.