ABBAZIA DI SAN SALVADORE A SOFFENA - VISITA IL VALDARNO
Nel transetto di destra della chiesa di Badia a Soffena si trova questo grande affresco attribuito a Liberato da Rieti e diviso in tre raffigurazioni: in alto, grande, l'impietosa "Strage degli innocenti", sotto a sinistra la "Visitazione della Vergine alla cugina Elisabetta", in basso a destra quel poco che rimane di due figure di santi. L'opera è databile attorno al 1455.
Liberato di Benedetto, detto da Rieti perché nato in questa città attorno al 1405, fu pittore che lavorò in gran parte nella sua città natale. Qui si espresse in modo ancora "piuttosto medievale" perché lontano da quello che era il fulcro delle nuove tendenze stilistiche, ossia Firenze. Liberato da Rieti si reca nella città toscana a circa quarant'anni, età avanzata per quei tempi, ma riesce ugualmente a mettere a frutto il suo incontro con il nuovo stile che propone la prospettiva, il gioco dei volumi ed altro. La sua opera nella Badia di Soffena è la prova di questa avvenuta conversione stilistica il Liberato da Rieti.
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