PASSEGGIATA ALLA BUCA DELLE FATE

un itinerario nel Parco Nazionale delle Foreste casentinesi

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UNA FORESTA DALLA STORIA ANTICA

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La foresta di Badia Prataglia
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Il percorso naturalistico su cui stiamo camminando, non solo si addentra nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, un’area di quasi 37000 ettari istituita nel 1993, ma ci fa conoscere qualcosa di ancora più prezioso: la Foresta Naturale Biogenetica di Badia Prataglia, istituita nel 1977 e che si estende per oltre 2500 ettari. Quest’area occupa sia il versante romagnolo dell’appennino, sia quello toscano. La parte in Romagna è conosciuta come “Foresta della Lama”, quella in Toscana come “Foresta di Fiume d’Isola”. Nome, quest’ultimo, ormai più volte citato.
Non è un caso se la Foresta di Badia Prataglia è comunemente considerata quella dove vi sono i boschi più belli dell’intero Parco Nazionale. La sua storia ricordata inizia nella seconda metà del XIV secolo quando la Repubblica Fiorentina la confiscò ai Guidi e l’assegnò all’Opera del Duomo di Firenze. Per diversi secoli si pensò solo al suo sfruttamento e quando nel 1838 il Granduca Leopoldo II la visitò personalmente rimase fortemente amareggiato dall’impoverimento di quei boschi. Motivo per cui affidò la gestione della foresta al tecnico boemo Karl Simon, poi italianizzato Carlo Siemoni. L’effetto delle cure dell’ingegnere forestale si cominciò a vederle già dopo qualche decennio. Ancora un secolo e questi boschi si presentavano tra i più vegeti dell’appennino centrale. Da qui la decisione da parte del Ministero d’istituirvi una foresta biogenetica.

The naturalistic path on which we are walking, not only enters the National Park of the Casentinesi Forests, Monte Falterona and Campigna, an area of almost 37,000 hectares established in 1993, but also introduces us to something even more precious: the Biogenetic Natural Forest of Badia Prataglia, established in 1977 and which extends over 2500 hectares. This area occupies both the Romagna side of the Apennines and the Tuscan side. The part in Romagna is known as the "Forest of the Blade", the part in Tuscany as the "Forest of the Isola River". Name, the latter, now mentioned several times.
It is no coincidence that the Forest of Badia Prataglia is commonly considered the one where there are the most beautiful woods in the entire National Park. Its remembered history begins in the second half of the fourteenth century when the Florentine Republic confiscated it from the Guidi and assigned it to the Opera del Duomo in Florence. For several centuries only its exploitation was thought of and when in 1838 the Grand Duke Leopold II visited it personally he was deeply embittered by the impoverishment of those woods. This is why he entrusted the management of the forest to the Bohemian technician Karl Simon, then Italianized Carlo Siemoni. The effect of the care of the forest engineer began to be seen already after a few decades. Another century and these woods were among the most vigorous in the central Apennines. Hence the decision by the Ministry to establish a biogenetic forest there.



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