Capolona
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ABBAZIA DI CAMPOLEONE 1 – Dov’è Capolona
BADIA di CAMPOLEONE: la sua storia.
La prova evidente che la zona di Castelluccio di Capolona fosse un presidio longobardo è il santo a cui è dedicata la chiesa del paese: San Michele Arcangelo, protettore di questa popolazione germanica. Vi è a Castelluccio una sorta di altopiano che i Longobardi, per molti anni, destinarono a loro base. La zona, protetta dal fiume Arno e dalle fortificazioni costruite dallo stesso popolo nordico, era ottima come punto di osservazione sull'ampio territorio sottostante. Questo luogo fu chiamato Campum Leonis (Campo del Leone o Campoleone da cui il nome Capolona). Nel secolo VIII il dominio dei longobardi finì, ma quel luogo, con il suo nome, la sua importanza strategica, i suoi sottostanti terreni pianeggianti e fertili, rimase. Per queste sue importanti caratteristiche nel secolo X vi fu costruito un castello, poi, nel 972 iniziò l'edificazione dell'Abbazia di Campoleone che per importanza politica ed economica supererà l'omonimo castello.
La Badia di Campoleone ebbe una storia importante, ma non lunga. Come detto la sua avvenne nel 972, per volontà di Ugo marchese di Toscana e della moglie contessa Giuditta. L'abbazia ebbe in "dote" dai suoi fondatori vari castelli, ville, molini sul vicino Arno, tantissimi terreni agricoli nel territorio aretino. Nel 988 fu affidata ad alcuni monaci benedettini provenienti da Montecassino.
Furono i secoli XI e XII il periodo di maggior splendore economico della badia che godette anche della protezione dell'imperatore Ottone III e del Papa, questo la portò sul finire del Duecento ad aver incrementato notevolmente i suoi patrimoni che arrivavano fino al Lago Trasimeno. Apparteneva all'abbazia l'odierno territorio del comune di Capolona ed altri luoghi del Casentino come Buiano, Fronzola, Ortignano, Carda, Faltona.
Per questa sua potenza politica ed economica, la Badia di Campoleone si trovò ben presto a scontrarsi con il vicino Comune di Arezzo. Scontri prima diplomatici e poi "fisici" che culminarono nel 1214 quando le truppe aretine prima assediarono e poi danneggiarono fortemente il Castello di Campoleone, l'omonima abbazia e diversi suoi possedimenti nei dintorni. In cambio di una propria autonomia l'abate fu costretto a cedere ad Arezzo la quasi totalità dei beni della badia, autonomia che durerà circa un secolo, ossia fin a quando l'intero territorio aretino cadrà sotto il dominio della Repubblica Fiorentina.
La Badia di Campoleone aveva perso l'autonomia, ma non aveva conosciuto la distruzione che avverrà invece nel 1527 quando l'esercito imperiale, comandato dal duca Carlo di Borbone, distrusse completamente il già mal messo Castello di Campoleone e l'omonima abbazia.
Nel 1727 le rovine della badia ed i terreni adiacenti furono ceduti alla nobile e ricca famiglia aretina dei Bacci che ne iniziò la ricostruzione, non come abbazia, ma come villa di famiglia. Per passaggi ereditari, nell'Ottocento, la villa diventa di proprietà della famiglia Albergotti che apporterà altre modifiche strutturali all'edificio, in particolare all'interno. La famiglia Albergotti ne rimarrà proprietaria fino al 1999 quando l'edificio è acquistato dalla famiglia Salvatori. I nuovi proprietari inizieranno subito un profondo e accurato lavoro di restauro, rispettoso dell'architettura originale della villa e degli stabili adiacenti. Nel 2005 la Badia di Campoleone inizia una nuova vita. Dopo oltre dieci secoli il nome è rimasto lo stesso, ma adesso l'edificio è divenuto un elegante resort e ristorante.
La prova evidente che la zona di Castelluccio di Capolona fosse un presidio longobardo è il santo a cui è dedicata la chiesa del paese: San Michele Arcangelo, protettore di questa popolazione germanica. Vi è a Castelluccio una sorta di altopiano che i Longobardi, per molti anni, destinarono a loro base. La zona, protetta dal fiume Arno e dalle fortificazioni costruite dallo stesso popolo nordico, era ottima come punto di osservazione sull'ampio territorio sottostante. Questo luogo fu chiamato Campum Leonis (Campo del Leone o Campoleone da cui il nome Capolona). Nel secolo VIII il dominio dei longobardi finì, ma quel luogo, con il suo nome, la sua importanza strategica, i suoi sottostanti terreni pianeggianti e fertili, rimase. Per queste sue importanti caratteristiche nel secolo X vi fu costruito un castello, poi, nel 972 iniziò l'edificazione dell'Abbazia di Campoleone che per importanza politica ed economica supererà l'omonimo castello.
La Badia di Campoleone ebbe una storia importante, ma non lunga. Come detto la sua avvenne nel 972, per volontà di Ugo marchese di Toscana e della moglie contessa Giuditta. L'abbazia ebbe in "dote" dai suoi fondatori vari castelli, ville, molini sul vicino Arno, tantissimi terreni agricoli nel territorio aretino. Nel 988 fu affidata ad alcuni monaci benedettini provenienti da Montecassino.
Furono i secoli XI e XII il periodo di maggior splendore economico della badia che godette anche della protezione dell'imperatore Ottone III e del Papa, questo la portò sul finire del Duecento ad aver incrementato notevolmente i suoi patrimoni che arrivavano fino al Lago Trasimeno. Apparteneva all'abbazia l'odierno territorio del comune di Capolona ed altri luoghi del Casentino come Buiano, Fronzola, Ortignano, Carda, Faltona.
Per questa sua potenza politica ed economica, la Badia di Campoleone si trovò ben presto a scontrarsi con il vicino Comune di Arezzo. Scontri prima diplomatici e poi "fisici" che culminarono nel 1214 quando le truppe aretine prima assediarono e poi danneggiarono fortemente il Castello di Campoleone, l'omonima abbazia e diversi suoi possedimenti nei dintorni. In cambio di una propria autonomia l'abate fu costretto a cedere ad Arezzo la quasi totalità dei beni della badia, autonomia che durerà circa un secolo, ossia fin a quando l'intero territorio aretino cadrà sotto il dominio della Repubblica Fiorentina.
La Badia di Campoleone aveva perso l'autonomia, ma non aveva conosciuto la distruzione che avverrà invece nel 1527 quando l'esercito imperiale, comandato dal duca Carlo di Borbone, distrusse completamente il già mal messo Castello di Campoleone e l'omonima abbazia.
Nel 1727 le rovine della badia ed i terreni adiacenti furono ceduti alla nobile e ricca famiglia aretina dei Bacci che ne iniziò la ricostruzione, non come abbazia, ma come villa di famiglia. Per passaggi ereditari, nell'Ottocento, la villa diventa di proprietà della famiglia Albergotti che apporterà altre modifiche strutturali all'edificio, in particolare all'interno. La famiglia Albergotti ne rimarrà proprietaria fino al 1999 quando l'edificio è acquistato dalla famiglia Salvatori. I nuovi proprietari inizieranno subito un profondo e accurato lavoro di restauro, rispettoso dell'architettura originale della villa e degli stabili adiacenti. Nel 2005 la Badia di Campoleone inizia una nuova vita. Dopo oltre dieci secoli il nome è rimasto lo stesso, ma adesso l'edificio è divenuto un elegante resort e ristorante.