Il Museo Casa Vasari
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito
Testi e foto di Alessandro Ferrini ©
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La casa di Giorgio Vasari. Un museo rinascimentale ad Arezzo
Giorgio Vasari fu certamente una figura di spicco nel Rinascimento italiano, in particolar modo toscano. Fu grande pittore manierista e architetto, ma parallelamente a questi due settori per cui è più conosciuto fu storico dell’arte e letterato.
Giorgio Vasari nacque ad Arezzo il 30 luglio del 1511 in una casa a due passi da Piazza Grande, quella piazza medievale alla quale Vasari, su commissione de Cosimo I De’ Medici, darà negli ultimi anni della sua vita (muore a Firenze il 27 giugno 1574) anche un chiaro stile rinascimentale con la progettazione e realizzazione delle grandi logge che portano il suo nome. Inoltre progettò anche la parte sinistra del palazzo della Fraternita dei Laici, lavoro che vedrà la sua realizzazione solo nel XVII secolo.
Oltre a queste opere architettoniche, ad Arezzo possiamo ammirare anche il grande talento pittorico di Giorgio vasari in grandi tavole che sono conservate nella Chiesa di Santa Flora e Lucilla della Badia di Arezzo, nella non distante Chiesa della Santissima Annunziata e nel vicino Museo d’Arte Medievale e Moderna. Ma il luogo in cui di più ci possiamo sentire fortemente “avvolti” dall’arte di Vasari e la sua casa aretina, posta in via XX Settembre, non lontana da Piazza San Domenico. Non si tratta della sua casa natale che si trovava, come detto sopra, nelle vicinanze di Piazza Grande, ma di una casa che Vasari acquistò nel 1541 per settecento fiorini d’oro quando la sua costruzione era appena iniziata così che la potette sviluppare a suo piacimento. Una casa che Vasari volle per poter continuare a vivere di tanto in tanto anche nella sua Arezzo, città a cui l’artista rimase sempre molto legato, nonostante la sua amicizia con i Medici e le sue grandi opere architettoniche e pittoriche realizzati per Firenze, nonché i suoi periodi trascorsi in città come Roma, Napoli, Bologna e Venezia dove eseguì importanti lavori.
Una casa fuori dal centro di Arezzo, una casa che gli facesse respirare aria di campagna e “tra gli orti” come dice lo stesso Vasari. Una casa in cui il grande artista portò avanti per diversi anni un lavoro di decorazione nei momenti che riprendeva fiato dalla sua vita frenetica ricca d’impegni e spostamenti. Dipinti che sono arrivati a noi molto ben conservati e che oggi hanno permesso di trasformare questa abitazione nel Museo Casa Vasari di Arezzo.
Gli affreschi e i dipinti su legno che decorano le sei sale della casa mostrano scene bibliche e mitologiche, allegorie sacre e profane, suoi “colleghi” pittori. Fanno della sua abitazione la sintesi più elevata della sua arte e del suo pensiero, esaltano il ruolo dell’artista come grande attore del periodo rinascimentale.
In origine questa casa aveva pianta quasi quadrata e la facciata era più corta rispetto ad oggi. Il piano terreno era adibito a magazzini. Al primo piano vivevano Giorgio Vasari e la moglie Niccolosa Bacci che la tradizione vuole esser ritratta tra le dame dipinte in quella che è chiamata la Sala di Apollo e delle Muse. Al secondo piano viveva la servitù e Pietro, uno zio di Giorgio che aveva la mansione di casiere nei lunghi periodi in cui l’artista era assente.
Alla morte di Vasari la casa va in eredità membri della sua famiglia. Nel 1687, con la scomparsa di Francesco Maria, ultimo esponente della famiglia, per volontà testamentaria di Giorgio la casa passa alla fraternita dei Laici di Arezzo che aveva avuto un grande legame con l’artista anche per averlo aiutato economicamente alla morte del padre nel 1527. Nel 1911, quarto centenario della nascita del Vasari, la casa fu acquistata dallo stato. Negli anni Cinquanta la storica dimora fu arricchita di una quadreria composta da alcuni dipinti di Vasari, di quelli che furono suoi collaboratori e altri artisti vicini al suo stile. La casa può quindi definirsi un museo dedicato al manierismo.