Il territorio comunale di Castel San Niccolò
il Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
Testi e foto di Alessandro Ferrini ©
110 immagini in sequenza con didascalia per un viaggio virtuale nel territorio comunale di Castel San Niccolò.
Un viaggio virtuale nel territorio di Castel San Niccolò
Arrivando a Strada in Casentino da Poppi, all’inizio del paese ci accoglie la Pieve di San Martino a Vado, uno dei monumenti medievali più importanti della valle. Questa chiesa, costruita nel sesto decennio del XII secolo, fu voluta dai Conti Guidi che dominavano su questa zona dal sovrastante Castello di San Niccolò. Secondo una leggenda molto diffusa, la costruzione di questa pieve romanica, così come altre del Casentino e del Valdarno, si deve alla volontà della Contessa Matilde di Canossa che alla sua morte (1115) lasciò una cospicua cifra di denaro per questo scopo. La Pieve di San Martino a Vado, più conosciuta come Pieve di Strada, è da visitare per la sua affascinante architettura arricchita di bellissimi capitelli che ci mostrano una molteplicità di motivi. Inoltre, è un luogo d’arte, qui possiamo ammirare affreschi trecenteschi provenienti dalla cappella del castello e altri dipinti del XVI e XVII secolo. Castel San Niccolò è posto su uno sperone roccioso sul colle a destra del torrente Solano. Fu uno dei più importanti castelli dei Guidi. Della sua origine si conosce poco, comunque dovrebbe essere stato edificato nella seconda metà del XII secolo. Invece è ben documentato un suo cambio di proprietà nel 1253 quando passò dal Conte Guido Novello, a Guido Novello di Modigliana, rimanendo quindi nell’ambito della stessa famiglia. Dalle alture opposte abbiamo una buona vista d’insieme dell’ex castello, così possiamo immaginare quella che poteva essere l’architettura della sua fortificazione in epoca medievale. Quest’antico luogo si può raggiungere comodamente in auto, ma se fa piacere fare una passeggiata di quindici minuti, a tratti di salita abbastanza irta, dal centro di Strada una scalinata ci fa salire su un ponte che attraversa il Solano. Subito di là dal torrente inizia l’antica via lastricata che porta al castello, proprio sotto la grande torre dell’orologio. Accanto a questa vi è una bella porta con arco a sesto acuto. Oltrepassatala, troviamo subito un edificio con finestre a feritoia. Era la cappella del castello dedicata a San Niccolò. Qui erano presenti affreschi trecenteschi oggi conservati nella Pieve di San Martino a Vado. Più avanti un'altra antica costruzione ci mostra un elegante architrave sopra il portale d’ingresso con scolpiti tre stemmi. Nel periodo del dominio fiorentino quest’edificio fu il Palazzo della Podesteria fino al 1776, anno in cui fu traferito a Strada. Pochi metri più avanti si trova la Cappella del Crocifisso, così chiamata per la presenza di un piccolo affresco datato 1439 che mostra, appunto, la Crocifissione. Quest’edificio, con forma irregolare, fu in origine la prigione del castello. Nella nostra visita siamo dominati da una grande costruzione posta in alto. Era la parte residenziale del castello dei Guidi che fu fortemente rimaneggiata con il sopravvento della Repubblica Fiorentina (1349). Su una finestra a bifora è scolpito lo stemma dell’Arte della Lana. Castel San Niccolò è il punto di partenza di un bel percorso tra i boschi che conduce a Quorle, un piccolo abitato nel Comune di Poppi. Come già accennato, il paese di Strada in Casentino (in origine Borgo alla Strada, contrapposto a Borgo alla Collina di cui parleremo più avanti) sorse su un importante luogo di mercato nato in epoca imprecisata, comunque già conosciuto nel XIV secolo. I mercati, in quell’epoca, nascevano spontaneamente dove c’era transito di persone, chiaramente autorizzati dai signori del luogo, in questo caso i Guidi proprietari del sovrastante Castello di San Niccolò. Qui s’incontravano due strade importanti che garantivano il passaggio di viandanti, pellegrini, mercanti. Una di queste era la Via delle Pievi che dall’alto Casentino raggiungeva Arezzo tenendo la destra dell’Arno, l’altra risaliva la valle del Solano per poi dividersi in tre ramificazioni che andavano ad attraversare il Pratomagno, per raggiungere il Valdarno, al Varco della Vetrice, a quello di Gastra e a quello di Reggello. Percorsi ancor oggi presenti come sentieri CAI. Altro elemento sempre presente nei pressi di un mercato era una chiesa. E anche questa c’era, fin dai primi anni dell’XI secolo quando fu costruita la Pieve di San Martino in Terdinula. La chiesa fu poi sostituita a metà XII secolo con la Pieve di San Martino a Vado di cui abbiamo parlato all’inizio di questo testo e che oggi, nonostante nei secoli sia stata oggetto di molti rifacimenti e restauri, possiamo vedere nella grandezza e forma pressoché originarie. La parte di Strada in Casentino architettonicamente più interessante è la centrale Piazza Matteotti. Questa fu anche il “cuore” dell’antico mercato. Le grandi logge presenti, dette “del grano”, furono costruite per consentire di mercanteggiare anche con il cattivo tempo. Dal 1776, l’elegante palazzo vicino alle logge, odierna sede della Biblioteca Comunale, per volere del Granduca Pietro Leopoldo fu destinato a nuovo Palazzo della Podesteria che fino a quel momento si trovava presso l’ormai scomodo Castello di San Niccolò. Altri eleganti palazzi caratterizzano Piazza Matteotti. Cinquecentesco è l’Oratorio della Visitazione, costruito in un angolo della piazza per offrire un comodo luogo di devozione sia a coloro che frequentavano il mercato, sia alle persone che abitando in questa zona avevano difficoltà a raggiungere la non vicina Pieve di San Martino. Architettonicamente semplice, l’oratorio è interessante per l’arte presente. In particolare due opere: una tavola di Santi di Tito riferibile agli anni Ottanta del XVI secolo raffigurante l’Incoronazione dell’Immacolata tra i Santi Giovanni Battista e Francesco e un olio su tela datato 1650 in cui il pittore Giovanni Francesco Guerrieri dipinge la Vergine che mostra il Bambino nell’apparizione a Sant’Antonio da Padova. In Casentino, parlando di Strada si pensa subito alla pietra. Il motivo è semplice: da secoli questo luogo è il riferimento nella valle per la lavorazione della pietra. Alcune famiglie di questo paese da molte generazioni portano avanti il mestiere dello scalpellino, un lavoro che si pone a metà tra arte e artigianato. A ricordare quest’antica tradizione, nel paese ci sono due mostre. Una, di taglio più artistico, si trova all’ingresso del centro storico, a pochi passi da Piazza Matteotti. Vi sono esposti tantissimi lavori che hanno come riferimento la figura di San Francesco. La seconda esposizione fa parte dell’Ecomuseo del Casentino. Qui, oltre ad essere esposti diversi lavori di carattere più artigianale, si mostrano e si descrivono la storia e gli strumenti di lavoro di quest’antico mestiere. Il museo si trova nel così detto Seminario di Strada, una grandissima villa costruita a metà Settecento dai coniugi Domenico Gatteschi e Lucrezia Tommasi. Agli inizi del XIX secolo l’enorme palazzo fu lasciato alla Diocesi di Fiesole che vi costituì un collegio ecclesiastico e un piccolo seminario dipendente da quello di Fiesole. La villa si trova sul colle opposto al Castello di San Niccolò. Ci offre una bella vista su di questo e sul paese. Possiamo arrivarci, a piedi o in auto, con una breve salita che inizia da Strada. Quasi attaccato a questo paese, in direzione sud-ovest, si trova Prato di Strada. Luogo di origine antica, è stato noto per la presenza di artigiani dediti alla realizzazione delle calzature che andavano a vendere nei vari mercati del Casentino. Da qui parte una strada che, attraversato il torrente Solano, ci porta agli abitati di Spalanni e Garliano. Poi prosegue verso il Pratomagno (meglio affrontarla con un’auto 4x4). In direzione opposta, a meno di due chilometri da Strada in Casentino, si trova Borgo alla Collina. Il luogo è abbastanza conosciuto per motivi logistici perché attraversato dalla strada che conduce al Passo della Consuma, ossia il più importante collegamento tra Firenze e il Casentino. Il nome ci dice già molto sulla sua collocazione geografica, infatti si trova all’apice di un colle da cui si possono vedere sia la valle dell’Arno che quella del Solano. Questo è il motivo per cui nel XII secolo i Conti Guidi costruirono anche qui un castello. Nella chiesa di Borgo alla Collina è conservato un raffinato trittico con fondo oro che mostra il matrimonio mistico di Santa Caterina. Da questo abitato parte un percorso che, passando accanto all’Oratorio di Orgi, in circa in chilometro conduce all’Arno. In prossimità del fiume, verso nord, abbiamo una bellissima vista sul Castello di Romena. Nel territorio comunale di Castel San Niccolò si trovano molti piccoli borghi sconosciuti alla maggior parte delle persone, eppure testimoni di una storia antica e importante. Due li abbiamo già citati (Spalanni , Garliano), altri da ricordare sono Rifiglio, Battifolle, Ristonchi, Caiano, Vertelli, Pagliericcio, Cetica, Terzelli, Torre, Tartiglia. Spesso questi abitati sono collegati tra loro da antichi percorsi. Li conosceremo virtualmente scorrendo le pagine di questa sezione web. Ce li presenteranno le loro chiese, edifici ancora in grato di raccontare il passato di questi luoghi.