LA CHIESA NUOVA - Foto A. Ferrini
Su questa tegola esposta a Gello Biscardo è narrata "LA CHIESA NUOVA", una storia sui Matti da Gello. Per una più facile lettura eccola di seguito riportata.
Un anno le risorse del prete erano ridotte all'osso. Aveva, insieme ai suoi gellesi, contribuito a restaurare la chiesa e si trovava, all'inizio dell'inverno, senza una giubba di velluto per coprirsi. Doveva escogitare qualcosa.
Durante la messa della domenica ringraziò tutti del contributo apportato, ma fece notare che durante i lavori la chiesa si era spostata ed ora era storta. Bisognava subito rimetterla al suo posto prima che facesse presa definitiva con il terreno.
"Domenica mattina di buon ora - disse ai parrocchiani - ho bisogni dei dieci di voi". Ed elencò i nomi di dieci che avevano più o meno la sua taglia abbastanza robusta. "Una cosa mi raccomando, venite tutti con le giubbe di velluto nuove, perché la vostra forza forse non sarà sufficiente e sarà necessario l'aiuto del Signore. Se vogliamo che i nostri desideri si realizzino bisogna presentarsi al Signore in modo decoroso".
La domenica i dieci gellesi si presentarono puntuali alla chiesa.
"Mettiamo la vostre giubbe allineate nel punto dove dobbiamo spostare la chiesa - disse Don Luigi ai suoi robusti volontari - e poi andiamo dalla parte opposta a spingerla".
"Tutti pronti, tutti insieme, op! op!" diceva il prete agli uomini che con le loro grandi spalle si appoggiavano al muro e con tutte le loro forze spingevano. Ogni tanto Don Luigi andava a controllare, diceva lui, se lo spostamento era sufficiente. "Ancora non basta" ripeteva per far protrarre il faticoso lavoro fino a che Menca, la sua perpetua, non ebbe provveduto a portare tutte la giubbe nell'armadio del prete.
"Basta così" - disse ad un certo momento Don Luigi - "Miei cari amici, la chiesa è a posto, ma questa nello spostarsi ha sotterrato tutte le vostre giubbe.
"Ne faremo di nuove un'altra volta! - esclamarono in coro i gellesi - basta che la chiesa sia ora nel posto giusto".
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