IL BORRO, borgo da fiaba 15 - VISITA IL VALDARNO
Sessanta anni passati come parroco del Borro. Con questa presentazione si può capire perché Don Pasquale Mencattini è una figura inscindibile da questo antico borgo medievale in Valdarno, vicinissimo a San Giustino.
Arrivato in questo paese durante il secondo conflitto mondiale, Don Pasquale ebbe la forza e la capacità di "prendere per mano" la comunità di questo luogo per aiutarla ad uscire da un momento molto difficile. Era noto per il suo altruismo. Durante le rappresaglie della truppe tedesche offri la sua persona in cambio di alcune persone che erano state fatte prigioniere.
Per quarant'anni don Pasquale Mencattini è stato parroco e amico del Duca Amedeo d'Aosta. La perfetta copia fotografica in scala 1:1 della Sacra Sindone che è conservata nella chiesa del Borro è un regalo personale della Famiglia Savoia all'amico prete.
La bontà e la disponibilità di Don Pasquale verso la comunità del Borro, sia come religioso che come uomo laico, in tutto il lungo periodo di permanenza in questo paese non è da mettere in discussione. Ma da sempre il prete è associato a questo antico borgo per la sua creatività e ingegno che hanno dato notorietà al Borro.
Fin dai primi anni del dopo guerra Don Pasquale mise mano a quella che sarebbe divenuta la sua creazione più nota: il presepe meccanizzato. Sicuramente uno dei primi realizzati. Questa sua opera è oggi visibile su richiesta. Visitabili in ogni momento in due locali del Borro sono altre due creazioni animate del tecnologico prete: la storia di Pinocchio e la rappresentazione di antichi mestieri.
Nella foto il locale dove si trova quest'ultima creazione. Il primo piano un plastico del Borro sempre opera di Don Pasquale Mencattini.
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