Il percorso da Montalto al Lago degli Idoli
all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Italiano
CAPO D'ARNO LUOGO DANTESCO
Fu posta qui a Capo d'Arno dal CAI il 3 ottobre del 1954 questa lapide che ricorda alcuni versi del XIV Canto della Divina Commedia in cui Dante Alighieri ci parla dell'Arno. Nella lapide sono riportati, ormai mal leggibili i versi 16 - 18. Sotto riporto i versi 16 - 24 per una maggior completezza della citazione sul fiume del Sommo Poeta.
Per mezza Toscana si spazia
un fiumicel che nasce in Falterona,
e cento miglia di corso nol sazia.
Di sovr' esso rech 'io questa persona
dirvi chi sia, saria parlar indarno,
che' 'l nome mio ancor non molto non sona''.
''Se ben lo tuo 'ntendimento accarno
con lo 'ntelletto'', allora mi rispuose
quei che diceva pria, ''tu parli d' Arno''.
La Sorgente dell'Arno è da considerarsi a pieno titolo luogo dantesco, non tanto perché citato nella sua Commedia, ma perché è più che lecito pensare che Dante, durante la sua lunga permanenza in Casentino nei primi anni del Trecento, abbia ben conosciuto fisicamente questo luogo per due motivi. Perché Dante doveva e voleva conoscere i luoghi che citava, perché nei pressi di Capo d'Arno passava un percorso che collegava Casentino alla Romagna dove il poeta spesso si recava.
Da questi presupposti è nata un'iniziativa piacevole e culturalmente molto valida mostrata nelle due pagine successive.
Per mezza Toscana si spazia
un fiumicel che nasce in Falterona,
e cento miglia di corso nol sazia.
Di sovr' esso rech 'io questa persona
dirvi chi sia, saria parlar indarno,
che' 'l nome mio ancor non molto non sona''.
''Se ben lo tuo 'ntendimento accarno
con lo 'ntelletto'', allora mi rispuose
quei che diceva pria, ''tu parli d' Arno''.
La Sorgente dell'Arno è da considerarsi a pieno titolo luogo dantesco, non tanto perché citato nella sua Commedia, ma perché è più che lecito pensare che Dante, durante la sua lunga permanenza in Casentino nei primi anni del Trecento, abbia ben conosciuto fisicamente questo luogo per due motivi. Perché Dante doveva e voleva conoscere i luoghi che citava, perché nei pressi di Capo d'Arno passava un percorso che collegava Casentino alla Romagna dove il poeta spesso si recava.
Da questi presupposti è nata un'iniziativa piacevole e culturalmente molto valida mostrata nelle due pagine successive.