Monte Penna, un balcone sulla Romagna

nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

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Monte Penna, Badia Prataglia

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Una natura e un panorama da meraviglia tra Badia Prataglia e Camaldoli.

Il percorso per il Monte PennaIl Monte Penna, meta di questa facile escursione descritta in questa sezione, è posto sul crinale appenninico tosco romagnolo e a circa metà strada tra Badia Prataglia e l’Eremo di Camaldoli, due luoghi la cui fondazione è vicina nel tempo. Attorno al 990 è la prima (anche se si trova citata per la prima volta nel 1002), del 1012 è invece Camaldoli. Badia Prataglia fu fondata da due monaci benedettini di Cassino, Camaldoli da Romualdo, monaco benedettino che con la nuova abbazia istituisce una sorta di “ramificazione” dell’ordine di San Benedetto, quello Camaldolese, appunto.
Luoghi che, entrambi nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi, nascono con intenti uguali, o molto simili, e che oggi si presentano in modo totalmente diverso. Badia Prataglia si pone come un centro montano turistico, dell’antica abbazia è rimasta la splendida chiesa (rimaneggiata nei secoli) con una suggestiva cripta. L’Eremo di Camaldoli, per forza di cose divenuto anch’esso luogo di attrazione turistica, è prima di tutto centro di alto valore spirituale che cattura l’interesse del visitatore con la sua zona di clausura caratterizzata dalle celle dei monaci, la chiesa dai caratteristici campanili, la cella di San Romualdo ed altro. Badia Prataglia e l’Eremo di Camaldoli sono collegati da una strada, in parte asfaltata, in parte bianca, che attraversa le Foreste Casentinesi e che già percorrendola in auto ci presenta scorci naturalistici d’incredibile bellezza. A circa metà strada tra le due località, duecento metri più in basso rispetto al Rifugio Fangacci, si trova L’Aia del Guerrino (1224 metri). Da qui parte la nostra escursione (forse più passeggiata, poco più di un chilometro) che in una trentina di minuti, dopo averci mostrato stupendi aspetti della foresta, ci porta sulla suggestiva e affascinante “terrazza” sulla Romagna posta sulla sommità del Monte Penna (1333 metri). Se abbiamo trovato una giornata nitidissima (non frequenti in estate), da quassù è possibile intravedere un piccolo tratto della Riviera Romagnola, ma certamente è molto più suggestivo veder volare (questo è più frequente) nello strapiombo sotto di noi l’aquila e udire il suo grido. Questo re dei rapaci è infatti presente nella Riserva Integrale di Sasso Fratino, un’estensione di 760 ettari di Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna posta sul versante romagnolo dell’appennino, quindi “ai nostri piedi”. A questa zona, prima in Italia di questo genere e istituita nel 1959, è vietatissimo accedere.



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