LATERINA
un borgo in Valdarno sorto su un castello del XIV secolo
Testi e foto di Alessandro Ferrini ©
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Laterina, un borgo sulla sponda destra dell’Arno
Le origini di Laterina risalgono a un castello costruito dal Vescovato di Arezzo nell’XI secolo. Dall’altura su cui era posto si poteva ben controllare il sottostante corso dell’Arno. Per questa sua posizione dominante e per trovarsi in prossimità del confine tra i territori sottoposti ad Arezzo e Firenze, il castello fu molto conteso tra queste due città. Negli anni Venti del Trecento in vescovo aretino Guidi Tarlati fece distruggere completamente il castello che in quel periodo era sotto il controllo degli Ubertini. Finito il potere dei Tarlati, il nuovo vescovo, Boso degli Ubertini, fece ricostruire il Castello di Laterina dotandolo di nuove mura e torri, quelle che possiamo vedere oggi. Diede anche inizio alla costruzione della Rocca, una piccola fortezza difensiva. Quest’opera fu però terminata dalla Repubblica Fiorentina quando dal 1384 acquisì definitivamente il dominio sul luogo. Fu proprio in questo castello di mezzo tra i due territori che fu firmato il contratto con cui gli aretini si venderono ai fiorentini.
L’Arno che scorre sulla stretta piana accanto a Laterina, in questo tratto è “libero”. È appena uscito dall’invaso di Ponte Buriano La Penna e dopo poche centinaia di metri oltre il paese entra nella Diga della Bandella (più nota come Diga di Levane dal nome del paese dove si trova lo sbarramento sul fiume). A questo secondo invaso gli passiamo sopra con il Ponte del Romito posto sulla strada che dal paese va a incrociare la Strada Regionale 69 che collega Arezzo con Montevarchi e San Giovanni Valdarno. Dal Ponte del Romito, osservando il bello specchio d’acqua verso monte, scorgiamo sulla sponda sinistra dell’Arno un moncone di ponte. È l’originale Ponte del Romito, una struttura medievale con diversi archi probabilmente simile a Ponte Buriano.
Tornando a Laterina, giungendo dalla strada che proviene da San Giustino Valdarno e Il Borro, il paese ci appare in alto. Nella zona da dove abbiamo questa vista si trovano alcune balze, conformazione geologiche in argilla che caratterizza la fascia di Valdarno che scorre lungo la Strada Setteponti. Il loro color arancio bel contrasta con il verde circostante. Per salire all’abitato possiamo prendere la prima deviazione a sinistra che incontriamo. In questo modo entreremo nel borgo da Porta di Ghianderino, più conosciuta come Porta Fredda (è rivolta verso nord), posta sotto una torre del XIV secolo, forse l’elemento architettonico più evidente e originale del secondo castello.
Il paese ha una pianta stretta e allungata che si sviluppa lungo il borgo principale. A un’estremità di questo si trova Torre Guinigi, anche questa trecentesca ma più modificata nei secoli. Da una porta sotto di questa si accede in un piccolo parco pubblico, una volta un elegante giardino signorile.
Percorrendo il borgo giungiamo nella piazza della chiesa dove si affaccia anche il quattrocentesco Palazzo del Podestà, simbolo del potere fiorentino, caratterizzato da tanti stemmi posti sulla sua facciata. L’adiacente chiesa è documentata dalla fine del XII secolo quando ereditò l’intitolazione ai Santi Ippolito e Cassiano da una pieve distante dal castello costruita nell’VIII secolo in un luogo detto Le Pievi dove vi era stata una villa romana. Mosaici appartenenti a questo edificio sono oggi esposti sulla parete esterna destra della chiesa. Questa, dopo essere stata danneggiata da un terremoto, fu sottoposta a una consistente riedificazione negli anni Venti del Novecento. Al suo interno, a tre navate, si possono osservare interessanti opere d’arte del XV e XVI secolo. Appena entrati, a sinistra, possiamo vedere un bell’affresco riferibile agli ultimi anni del XV secolo che mostra la Vergine con Bambino tra santi. Dietro l’altare maggiore e davanti a una vetrata dove sono rappresentati i santi titolari della chiesa, si trova un crocifisso ligneo d’inizio cinquecentesco attribuito a Baccio da Montelupo o alla sua bottega. Sempre dello stesso periodo abbiamo ancora un’altra Madonna con Bambino su tavola tra i Santi Ippolito e Cassiano del fiorentino Domenico Puligo. Attorno al 1580 è databile una Madonna del Rosario del Cosci, nome d’arte del fiorentino Giovanni Balducci.
A Laterina si trovano altri due interessanti edifici sacri: l’Oratorio di San Biagio e la Chiesa di Santa Maria della Neve. Anche qui, in particolare nella seconda, sono conservate pregevoli opere d’arte. A pochi passi dal retro della Chiesa di Sant’Ippolito e Cassiano si trova La Rocca, citata in precedenza.
Laterina è il punto di partenza di due interessanti itinerari di carattere storico naturalistico. Entrambi tengono come filo conduttore il corso dell’Arno. Uno, risalendo la sponda destra del fiume, conduce al piccolo ma elegante abitato da La Penna sorto sui resti di un castello medievale costruito su un promontorio roccioso dominante il fiume e i cui affascinanti ruderi sono ancora visibili. Il secondo, completamente pianeggiante, si tiene sulla sponda sinistra dell’Arno in direzione opposta all’altro e tra boschi e campi ci porta al Santuario di Santa Maria in Valle, un edificio religioso del XVII secolo nella sua attuale struttura, ma costruito su un precedente oratorio.
Entrambi i percorsi sono illustrati e descritti nelle pagine conclusive della galleria fotografica di questa sezione web.