In cammino con il Monaco Guido
passeggiate e trekking in luoghi di alto valore storico dove camminò Guido d'Arezzo
Testi e foto di Alessandro Ferrini ©
Arezzo, una città d'arte con tanta storia e natura nel territorio circostante
Arezzo è una città che può soddisfare il turista appassionato di storia antica, d’arte, con Piero della Francesca e Vasari che ne rappresentano il fiore all’occhiello, e d’architettura che mostra la sua massima espressione con chiese di stile romanico e gotico. Inoltre, per la sua posizione geografica, la terra d’Arezzo può soddisfare le esigenze di chi vuole anche godersi i paesaggi toscani e una bella natura. Questo è possibile attraverso rilassanti passeggiate o più impegnativi percorsi per trekking.
Tra il 1025 e il 1030, il Vescovo Teodaldo ospitò in città un grande studioso proveniente dall’Abbazia di Pomposa: Guido Monaco. Personaggio che nei secoli successivi acquisirà notorietà planetaria per essere stato l’inventore della notazione musicale tutt’oggi usata. Un metodo che organizzò negli anni della sua permanenza ad Arezzo, forse meglio dire in terra aretina. Infatti, è molto probabile che Guido Monaco non abbia risieduto solo in città, ma si sia spostato per andare confrontarsi con i suoi confratelli benedettini che si trovavano in monasteri e abbazie del territorio aretino, prima di tutte Santa Trinita in Alpe, sulle pendici meridionali del Pratomagno, nel Comune di Talla. Questa, fondata attorno al 960, negli anni in cui Guido Monaco si trovava ad Arezzo, fu un riferimento per la cultura benedettina. Nei decenni successivi la fondazione di Santa Trinita sorsero altre abbazie e monasteri nella zona tra il Pratomagno e Arezzo. Luoghi religiosi collegati tra loro da una fitta rete viaria nei quali Guido Monaco si sarà sicuramente recato.
È su questo reticolo di antiche strade che si snodano gli itinerari indicati in questa pagina. Percorsi per passeggiate, per trekking, per gli amanti della mountain-bike. Camminando in questi itinerari ci troveremo immersi nella natura, ma anche dentro la storia. Ci accompagneranno boschi e panorami stupenti, ma incontreremo anche strutture architettoniche e opere d’arte di assoluto rilievo. Inoltre, non è improbabile che cammineremo sulle ormai invisibili orme lasciate mille anni fa dal Monaco Guido.
Da Trappola, in origine un castello medievale, al crinale del Pratomagno sul percorso CAI 22, antica mulattiera. Ritorno sul CAI 23 che scende da Pozza Nera. Un itinerario ad anello di 11 o 14 chilometri con un dislivello altimetrico totale di 1500 o 1750 metri.
Da Trappola a Badia Santa Trinita passando nelle scogliere Le Tre Punte e ritorno sul CAI 22 che scende da Cima Bottigliana. Itinerario di 21 chilometri e 2200 metri di dislivello altimetrico totale. Possibilità di ridurlo a 13,5 chilometri se non raggiungiamo l’abbazia.
Da Pian di Lavacchi alla Spada nella Roccia, a Casetta Teoni e a Cima Bottigliana. Al ritorno si passa sulle scogliere Le Tre Punte. Itinerario di 9 chilometri sul crinale del Pratomagno e dentro le faggete circostanti. Il dislivello altimetrico attivo è di 500 metri.
Da Pontenano (Talla) al crinale del Pratomagno sulla Via del Ferro e della Transumanza. Un itinerario di 12 chilometri e 1100 metri di dislivello altimetrico totale. Un percorso nella natura ricco di tanti aspetti storici, manufatti medievali, tradizioni e curiosità.
Da Pontenano (Talla) a Badia Santa Trinita e ritorno per il Varco di Anciolina e Poggio la Cesta. Itinerario di 12,5 chilometri e un dislivello altimetrico totale di 950 metri. Oltre ai ruderi dell’abbazia conosceremo aspetti storici all’interno del conteso naturale.
Dal borgo di Capraia a Badia Santa Trinita sul CAI 32 e ritorno per due percorsi diversi
Alla scoperta del territorio di Faltona, nel Comune di Talla, con itinerari che ci accompagnano tra storici borghi, ci mostrano una bella natura, corsi d’acqua stupendi, i ruderi del Ponte di Annibale. Il percorso più lungo ci conduce a Badia Santa Trinita
Un percorso per trekking di 5,5 km nel territorio aretino che oltre a bei paesaggi, ampi panorami e rigogliosi boschi di quercia, ci farà conoscere testimonianze bizantine come il basamento di una torre cilindrica a pochi metri da chiesa dedicata a Sant’Apollinare