IL TERRITORIO DI PRATOVECCHIO STIA

in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito

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Comune Pratovecchio Stia

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Pratovecchio Stia, comune dell'alto Casentino

Il prato e la Chiesa di MontaltoDal 2014 i paesi di Pratovecchio e Stia, praticamente attaccati e luoghi di alto interesse storico architettonico, fanno parte dell’unico omonimo comune. I due borghi dell’alto Casentino, i primi bagnati dall’Arno, sono dettagliatamente descritti in questo sito – Stia, Pratovecchio – In questa sezione web andremo a conoscere le tante bellezze che ci offre il resto del Comune di Pratovecchio Stia, un territorio che dai 440 metri di altitudine del corso dell’Arno sale ai 1654 del Monte Falterona posto all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Proprio da questa montagna, riferimento geografico e storico del Casentino – in particolare per Stia e i suoi abitanti - inizia il nostro viaggio in questo territorio. La cima del Falterona è raggiungibile dal versante casentinese da due itinerari: uno parte dalla chiesa di Montalto, l’altro da Piancancelli. Il secondo ci fa passare anche dalla cima di Monte Falco (1658 metri). Nel massiccio sono presenti due luoghi di particolare fascino: la sorgente dell’Arno, di dantesca memoria, e il Lago degli Idoli, luogo sacro per gli etruschi. Sulla via che conduce a entrambi i punti di partenza di questi percorsi (Strada del Passo alla Calla) possiamo visitare il piacevole borgo di Papiano, luogo dal toponimo romano che troviamo citato già nel 1017 e dove si trova la bella chiesa dedicata a Santa Cristina.
Da Stia, prendendo la strada per Londa e il Mugello, dopo circa cinquecento metri un bivio a destra ci fa salire al Castello di Porciano. Oltre che poter ammirare la possente torre di questo cassero del Guidi risalente al secolo XI, da qui abbiamo uno straordinario panorama su Casentino. Continuando la Strada per il Mugello, a due chilometri da Stia, una strada a sinistra porta a Campolombardo, un abitato il cui toponimo non lascia dubbi sulle sue origini longobarde. Ancora un chilometro e mezzo, un bivio a destra ci conduce in cinquecento metri al Santuario di Santa Maria delle Grazie, luogo di devozione molto sentito, e luogo d’arte, fondato nel 1432 in seguito all’apparizione della Vergine Maria ad una pastorella. Da qui, ripresa la strada per il Mugello, dopo quasi quattro chilometri una deviazione a sinistra ci fa scendere a Molin di Bucchio. Un piccolo agglomerato di case accanto all’Arno, il primo abitato che il fiume incontra dopo aver terminato la sua discesa veloce dal Falterona. Il molino qui presente è di origine medievale.
Cristo in Pietà, Chiesa di Valiana Da Pratovecchio prendendo la strada che conduce all’Eremo di Camaldoli possiamo andare a visitare alcuni luoghi che ci riserveranno piacevoli sorprese storico artistiche, inoltre ci troveremo immersi in splendidi paesaggi collinari. Incontreremo Ama, un abitato caratterizzato dalla presenza di una chiesa dedicata a San Biagio Vescovo che ci presenta uno stile romanico minore. Il sacro edifico è posto accanto a un ampio prato. Da qui con una passeggiata di pochi minuti possiamo raggiungere Masseto, un sito etrusco dove scavi archeologici hanno riportato alla luce abitazioni di questa civiltà e una tomba trasformata in fornace nel medioevo. In meno di due chilometri, da Ama si può raggiungere Lonnano, luogo già documentato nel 1007 e dove possiamo vedere la chiesa dedicata ai Santi Vito e Modesto le cui origini risalgono al XII secolo. Da Lonnano una strada che si addentra nella rigogliosa foresta del Parco Nazionale ci conduce all’Eremo di Camaldoli. Noi, invece, riscenderemo verso Pratovecchio per la strada che passa da Valiana. In questo piccolo borgo si trova una chiesa fondata nel 1126 e dedicata a San Romolo. Al suo interno è conservata una bellissima tavola databile ultimi anni del Trecento, o inizio secolo successivo, che mostra Cristo in Pietà con i simboli della passione.
Prima di raggiungere Pratovecchio, un bivio a sinistra conduce a Casalino e Valagnesi. Il primo borgo è ricordato fin dall’XI secolo, nel 1137 entrò sotto la giurisdizione del Monaci Camaldolesi che qui costruirono un oratorio trasformato nei secoli nell’attuale chiesa dove è conservato un bel ciborio robbiano. Il secondo abitato nacque probabilmente come luogo di rifugio per pastori e boscaioli. È da visitare per la sua architettura, i suoi seccatoi, che ci riportano a un tempo che fu.
Sui colli che, lungo il paese di Pratovecchio, salgono dalla sponda destra dell’Arno troviamo due luoghi di grande importanza storica architettonica, nonché di grande fascino: in primis la Pieve di Romena, Monumento Nazionale in Casentino e, poco sopra, l’omonimo castello. Ruderi di Castel Castagnaio, XI secoloDa quest’ultimo, al quale fa da cornice uno splendido viale cipressato, in qualche minuto d’auto si raggiunge l’abitato di Scarpaccia. Poco prima di arrivare a questo paese dove incroceremo la Strada del Passo della Consuma che in 45 chilometri ci conduce a Firenze, fermiamoci ad osservare il panorama sul Casentino godibile da qui: avremo in basso il Castello di Romena e all’orizzonte il Sacro Monte della Verna.
Imboccata la Strada della Consuma in direzione Firenze, in località Ponticelli una deviazione a destra in circa un chilometro ci conduce Castel Castagnaio. Qui si trova una chiesa dedicata a San Bartolomeo e si possono vedere i pochi, ma affascinanti, ruderi di un castello dei Guidi databile fine XI secolo. Questo luogo è una vera “sentinella” sul Casentino poiché offre uno straordinario panorama sulla valle. Abbiamo percorso diversi chilometri per arrivare qui da Pratovecchio. In realtà in linea d’aria siamo ancora molto vicino. Da Campolombardo una vecchia strada comunale oggi dismessa ci permette di raggiungere Castel Castagnaio con una passeggiata di meno di tre chilometri.



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