Arezzo
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PIAZZA DEL COMUNE AREZZO
La statua di Ferdinando I de' Medici posta in cima alla scalinata del Duomo aretino. Fu realizzata a fine Cinquecento dallo scultore francese Pierre Francheville, italianizzato Pietro Francavilla (1550 circa - 1616).
Questa statua di Ferdinando I, situata in questo preciso punto, vuole sicuramente essere il simbolo del dominio fiorentino su Arezzo. Il Granduca di Toscana sembra voler dominare sul Palazzo dei Priori, sullo sfondo della foto, oggi sede del Comune di Arezzo. Dal Trecento in poi questo palazzo è sempre stato sede del potere amministrativo della città.
Nel periodo di Granducato di Ferdinando I (1587-1609) Arezzo ebbe un periodo tranquillo, sia dal punto di vista politico sia sotto quello strutturale della città, quest'ultimo era stato invece fortemente modificato con il padre Cosimo I.
Ferdinando I (1549-1609) fu figura di spicco nella Famiglia Medici. Non ancora quattordicenne fu eletto cardinale, questo lo portò a trasferirsi a Roma nel 1571. Qui, nonostante la sua giovanissima età, mise già in mostra le sue capacità amministrative. Nel 1587 divenne Granduca di Toscana mantenendo al contempo la carica cardinalizia che dovette lasciare due anni più tardi per sposare Maria Cristina di Lorena, matrimonio che lo avvicinava politicamente alla Francia, cosa che gli serviva per allontanare la Toscana da una sorta di sottomissione alla Spagna. Avvicinamento che rafforzò ulteriormente l'anno seguente (1600) quando diede in moglie sua nipote Maria de' Medici al Re di Francia Enrico IV di Borbone. Ma i suoi matrimoni politici non erano finiti: nel 1608 per legarsi all'Austria combinò il matrimonio tra il suo figlio Cosimo e Maria Maddalena d'Austria, dopo aver dato aiuto a questo stato, qualche anno prima, nella quinta guerra austro turca.
Ferdinando I de' Medici non fu sono uomo di alleanze e strategie politiche. Si distinse anche per importanti riforme economiche, fiscali e sociali, per il potenziamento del porto di Livorno. Fece bonificare molti terreni paludosi, così da renderli fertili e combattere la malaria. Va ricordato che nello spazio di un mese, alla fine del 1562, Ferdinando I aveva perso per questa malattia la madre Eleonora di Toledo (spagnola, figlia del vice re di Napoli, anche per questo il legame tra Toscana e Spagna), il fratello Giovanni e la sorella Grazia. Ferdinando I continuò la nobile tradizione della Famiglia Medici in fatto di mecenatismo nei confronti dell'arte e della cultura in generale.
Questa statua di Ferdinando I, situata in questo preciso punto, vuole sicuramente essere il simbolo del dominio fiorentino su Arezzo. Il Granduca di Toscana sembra voler dominare sul Palazzo dei Priori, sullo sfondo della foto, oggi sede del Comune di Arezzo. Dal Trecento in poi questo palazzo è sempre stato sede del potere amministrativo della città.
Nel periodo di Granducato di Ferdinando I (1587-1609) Arezzo ebbe un periodo tranquillo, sia dal punto di vista politico sia sotto quello strutturale della città, quest'ultimo era stato invece fortemente modificato con il padre Cosimo I.
Ferdinando I (1549-1609) fu figura di spicco nella Famiglia Medici. Non ancora quattordicenne fu eletto cardinale, questo lo portò a trasferirsi a Roma nel 1571. Qui, nonostante la sua giovanissima età, mise già in mostra le sue capacità amministrative. Nel 1587 divenne Granduca di Toscana mantenendo al contempo la carica cardinalizia che dovette lasciare due anni più tardi per sposare Maria Cristina di Lorena, matrimonio che lo avvicinava politicamente alla Francia, cosa che gli serviva per allontanare la Toscana da una sorta di sottomissione alla Spagna. Avvicinamento che rafforzò ulteriormente l'anno seguente (1600) quando diede in moglie sua nipote Maria de' Medici al Re di Francia Enrico IV di Borbone. Ma i suoi matrimoni politici non erano finiti: nel 1608 per legarsi all'Austria combinò il matrimonio tra il suo figlio Cosimo e Maria Maddalena d'Austria, dopo aver dato aiuto a questo stato, qualche anno prima, nella quinta guerra austro turca.
Ferdinando I de' Medici non fu sono uomo di alleanze e strategie politiche. Si distinse anche per importanti riforme economiche, fiscali e sociali, per il potenziamento del porto di Livorno. Fece bonificare molti terreni paludosi, così da renderli fertili e combattere la malaria. Va ricordato che nello spazio di un mese, alla fine del 1562, Ferdinando I aveva perso per questa malattia la madre Eleonora di Toledo (spagnola, figlia del vice re di Napoli, anche per questo il legame tra Toscana e Spagna), il fratello Giovanni e la sorella Grazia. Ferdinando I continuò la nobile tradizione della Famiglia Medici in fatto di mecenatismo nei confronti dell'arte e della cultura in generale.