Arezzo
Città d'arte toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
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UN TEMPO DI STILE MEDIEVALE
Da Piazza San Francesco discendiamo Via Cavour (direzione opposta a Corso Italia) e in circa duecento metri raggiungiamo la Chiesa della Badia di Arezzo, che si affaccia nell'omonima piazza, dedicata alle Sante Flora e Lucilla. Adiacente alla chiesa l'edificio che una volta ospitava il grande monastero e attualmente sede di un istituto scolastico. Oggi tendiamo a vedere queste costruzioni come due corpi separati, anche per le funzioni completamente diverse che svolgono. In realtà sono nate nel XIII secolo come unico corpo che costituiva l'abbazia benedettina di Arezzo intitolata a Flora e Lucilla, sante martiri.
Ritornando alla Chiesa della Badia di Arezzo, questa poco o niente conserva del suo duecentesco impianto originario che presentava un interno ad unica navata. La trasformazione più evidente si ebbe nella seconda metà del Cinquecento. Su progetto di Giorgio Vasari e sempre nell'ambito di una politica di "rinascimentalizzazione" di Arezzo da parte del Granduca di Toscana, l'interno della Badia divenne a tre navate, con campate perfette e tutte uguali. La particolare forma del campanile della chiesa è dovuta a un rifacimento completo del XVII secolo. Agli inizi del Novecento fu rifatta la facciata a cui la stretta e alta finestra sembra dare un'impronta di stile gotico.
Il patrimonio artistico presente nella Chiesa della Badia di Arezzo è di particolare pregio. L'opera più antica qui conservata è un crocifisso dipinto di inizio XIII secolo di Segna di Bonaventura, pittore senese imitatore dei modi di Duccio di Boninsegna. Diverse altre opere qui presenti sono databili tra la seconda metà del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento. Sono da menzionare un San Lorenzo di Bartolomeo della Gatta, un Crocifisso di Baccio da Montelupo e una Visitazione del pittore aretino, ma di scuola fiorentina, Giovann'Antonio Lappoli appartenente ad un'antica e ricca famiglia di Arezzo il cui palazzo con torre si trova in Piazza Grande, vicino al caratteristico pozzo. Di particolare impatto visivo e scenografico è la finta cupola posta sopra l'altare maggiore. Il dipinto, di particolare senso prospettico, fu realizzato da Padre Andrea Pozzo nel 1703.
Tra le opere presenti in chiesa discorso diverso va fatto per la grande pala d'altare di Giorgio Vasari raffigurante scene sacre. L'opera fu realizzata tra il 1560 e il 1563 non per questa chiesa, ma per la cappella di famiglia Vasari nella Pieve di Santa Maria di Arezzo. Fu trasferita nella Chiesa della Badia trecento anni dopo.
Ritornando alla Chiesa della Badia di Arezzo, questa poco o niente conserva del suo duecentesco impianto originario che presentava un interno ad unica navata. La trasformazione più evidente si ebbe nella seconda metà del Cinquecento. Su progetto di Giorgio Vasari e sempre nell'ambito di una politica di "rinascimentalizzazione" di Arezzo da parte del Granduca di Toscana, l'interno della Badia divenne a tre navate, con campate perfette e tutte uguali. La particolare forma del campanile della chiesa è dovuta a un rifacimento completo del XVII secolo. Agli inizi del Novecento fu rifatta la facciata a cui la stretta e alta finestra sembra dare un'impronta di stile gotico.
Il patrimonio artistico presente nella Chiesa della Badia di Arezzo è di particolare pregio. L'opera più antica qui conservata è un crocifisso dipinto di inizio XIII secolo di Segna di Bonaventura, pittore senese imitatore dei modi di Duccio di Boninsegna. Diverse altre opere qui presenti sono databili tra la seconda metà del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento. Sono da menzionare un San Lorenzo di Bartolomeo della Gatta, un Crocifisso di Baccio da Montelupo e una Visitazione del pittore aretino, ma di scuola fiorentina, Giovann'Antonio Lappoli appartenente ad un'antica e ricca famiglia di Arezzo il cui palazzo con torre si trova in Piazza Grande, vicino al caratteristico pozzo. Di particolare impatto visivo e scenografico è la finta cupola posta sopra l'altare maggiore. Il dipinto, di particolare senso prospettico, fu realizzato da Padre Andrea Pozzo nel 1703.
Tra le opere presenti in chiesa discorso diverso va fatto per la grande pala d'altare di Giorgio Vasari raffigurante scene sacre. L'opera fu realizzata tra il 1560 e il 1563 non per questa chiesa, ma per la cappella di famiglia Vasari nella Pieve di Santa Maria di Arezzo. Fu trasferita nella Chiesa della Badia trecento anni dopo.