Il Castello di Poppi
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
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LA SCUOLA DI GIOTTO NEL CASTELLO
A Taddeo Gaddi sono attribuiti gli affreschi che decorano la Cappella dei Conti Guidi nel Castello di Poppi. Questo piccolo ambiente, proprio per la presenza dei dipinti di questo importante pittore fiorentino, è da considerarsi tra i più prestigiosi dal punto di vista artistico non solo di questo castello e di Poppi, ma dell'intero Casentino.
Taddeo Gaddi affrescò tutte le volte della cappella, ma l'attenzione del visitatore va subito a focalizzarsi sulle sei scene sacre dipinte nelle parte bassa delle volte. L'immagine di questa pagina mostra la disposizione degli affreschi di Gaddi nella cappella. A sinistra abbiamo due scene dedicate a San Giovanni Evangelista, al centro altre due dedicate alla Madonna, a destra le ultime due dedicate a San Giovanni Battista. Nelle prossime pagine questi affreschi, databili inizio quarto decennio del XIV secolo, saranno mostrati e descritti singolarmente.
Taddeo Gaddi nacque a Firenze attorno al 1300. Era figlio del pittore Gaddo di Zanobi Gaddi (detto Gaddo Gaddi), ma dal padre fu ben poco influenzato perché fin da giovanissimo (si dice 10/12 anni) entrò come garzone nella bottega di Giotto dove sembra sia rimasto per oltre vent'anni, forse fino alla morte del Maestro (1337). A contatto con un pittore di tale livello Taddeo Gaddi non potette non ispirarsi a questi, influenza che l'accompagnò in tutta la sua attività artistica.
Gaddi fu attivo in prevalenza a Firenze e in Toscana. Molte sue opere sono andate perse. Se le presume l'esecuzione dai documenti che mostrano gli incarichi assegnatigli e i relativi pagamenti. Molti altri dipinti sono invece visibili in vari luoghi della Toscana, ma in grande maggioranza nella città gigliata, in un bel numero nella Basilica di Santa Croce e nella Galleria dell'Accademia.
Taddeo Gaddi fu amico, e forse realizzarono insieme qualche lavoro, di Jacopo Landino (detto anche Jacopo del Casentino per la sue origini di questa terra). Entrambi facevano parte della Compagnia di San Luca. Dai documenti di questa compagnia si desume l'anno di morte di Taddeo Gaddi (Firenze, 1366).
Taddeo Gaddi affrescò tutte le volte della cappella, ma l'attenzione del visitatore va subito a focalizzarsi sulle sei scene sacre dipinte nelle parte bassa delle volte. L'immagine di questa pagina mostra la disposizione degli affreschi di Gaddi nella cappella. A sinistra abbiamo due scene dedicate a San Giovanni Evangelista, al centro altre due dedicate alla Madonna, a destra le ultime due dedicate a San Giovanni Battista. Nelle prossime pagine questi affreschi, databili inizio quarto decennio del XIV secolo, saranno mostrati e descritti singolarmente.
Taddeo Gaddi nacque a Firenze attorno al 1300. Era figlio del pittore Gaddo di Zanobi Gaddi (detto Gaddo Gaddi), ma dal padre fu ben poco influenzato perché fin da giovanissimo (si dice 10/12 anni) entrò come garzone nella bottega di Giotto dove sembra sia rimasto per oltre vent'anni, forse fino alla morte del Maestro (1337). A contatto con un pittore di tale livello Taddeo Gaddi non potette non ispirarsi a questi, influenza che l'accompagnò in tutta la sua attività artistica.
Gaddi fu attivo in prevalenza a Firenze e in Toscana. Molte sue opere sono andate perse. Se le presume l'esecuzione dai documenti che mostrano gli incarichi assegnatigli e i relativi pagamenti. Molti altri dipinti sono invece visibili in vari luoghi della Toscana, ma in grande maggioranza nella città gigliata, in un bel numero nella Basilica di Santa Croce e nella Galleria dell'Accademia.
Taddeo Gaddi fu amico, e forse realizzarono insieme qualche lavoro, di Jacopo Landino (detto anche Jacopo del Casentino per la sue origini di questa terra). Entrambi facevano parte della Compagnia di San Luca. Dai documenti di questa compagnia si desume l'anno di morte di Taddeo Gaddi (Firenze, 1366).