Castello di Romena, un simbolo del Medioevo
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
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UN DANTE BEN PROTETTO
Nella sala espositiva del Castello di Romena non può passare inosservate due armature che sembrano essere a guardia di una scultura in bronzo che mostra la testa di Dante Alighieri. Una lapide, sempre in questa sala, ci dice che il grande letterato fu ospite dei Guidi in questo castello all’inizio del suo esilio da Firenze. È certo che il Sommo Poeta fu ospite in questo luogo, così come in altri del Casentino. È però difficile dare una datazione precisa ai periodi in cui abitò in uno castello anziché in un altro. Dante ci parla di Romena e Fonte Branda nei versi 73-78 del Canto XXX dell’Inferno citando un fatto realmente accaduto nel 1281, circa venti anni prima del suo arrivo. Il protagonista di questa storia fu Mastro Adamo che a Romena, su commissione di Guido, Alessandro e Aghinolfo della Famiglia Guidi, falsificava i fiorini fiorentini. Per questo reato fu arso vivo in una località lungo la Strada del Passo della Consuma che per questo fatto, da allora, porta il nome “Omomorto”. Dante, nella Divina Commedia, fa raccontare la storia a Mastro Adamo con queste parole: Ivi è Romena là dov’io falsai la lega suggellata dal Batista; per ch’io il corpo sù arso lasciai. Ma s’io vedessi qui l’anima trista di Guido o d’Alessandro o di lor frate, per Fonte Branda non darei la vista. In the exhibition hall of the Castle of Romena, two armours that seem to guard a bronze sculpture showing the head of Dante Alighieri cannot go unnoticed. A plaque, also in this room, tells us that the great scholar was a guest of the Guidi in this castle at the beginning of his exile from Florence. It is certain that the Supreme Poet was a guest in this place, as well as in others of the Casentino. However, it is difficult to give a precise dating to the periods in which he lived in one castle rather than another. Dante tells us about Romena and Fonte Branda in verses 73-78 of Canto XXX of Hell, citing an event that really happened in 1281, about twenty years before his arrival. The protagonist of this story was Mastro Adamo who in Romena, commissioned by Guido, Alessandro and Aghinolfo of the Guidi family, forged Florentine florins. For this crime he was burned alive in a place along the Strada del Passo della Consuma which for this fact, since then, has been called “Omomorto”. Dante, in the Divine Comedy, has Mastro Adamo tell the story with these words: Ivi è Romena là dov’io falsai la lega suggellata dal Batista; per ch’io il corpo sù arso lasciai. Ma s’io vedessi qui l’anima trista di Guido o d’Alessandro o di lor frate, per Fonte Branda non darei la vista.