La Pieve di Bibbiena
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
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LA STORIA RACCONTATA DALLE PIETRE
Quest'immagine è molto significativa per comprendere l'evoluzione architettonica della Pieve di Bibbiena in Casentino.
Sintetizzando la storia architettonica della chiesa, questa fu costruita fin dal X secolo su una pianta a croce greca e nello stesso modo fu riedificata agli inizi del Trecento dopo che era stata distrutta nei giorni seguenti la Battaglia di Campaldino, 11 giugno 1279. Nel 1424/25 fu sottoposta a un ampliamento che consistette nell'allungamento del braccio sud della croce greca che corrisponde al muro che vediamo a destra nella foto. Osservando l'immagine vediamo che i muri a sinistra e a destra della porta che s'incontrano a 90 gradi accanto a questa sono costituiti da grandi pietre ben squadrate e hanno lunghezza uguale, circa sei metri. Sono i muri che costituivano alla chiesa con pianta a croce greca ricostruita all'inizio del XIV secolo. La porta è dello stesso periodo e lo si capirà meglio dalla pagina successiva. Sopra queste porzioni di muro e a destra la tipologia delle pietre cambia completamente. Siamo in presenza rispettivamente della riedificazione della chiesa e dell'allungamento del ramo sud della croce greca. Questo rifacimento del XV secolo trasformerà la Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano di Bibbiena in edificio con pianta a croce latina. Attaccata a quella che era la facciata della chiesa a croce greca fu costruita l'abitazione del pievano (che intravediamo a sinistra). Su questa facciata rivolta ad ovest e posta lungo l'attuale Via Rosa Scotti si trovava l'entrata principale della pieve. Forse non è un caso che quest'ingresso alla chiesa fosse vicinissimo alla medievale Porta dei Fabbri che vedremo più avanti.
Sintetizzando la storia architettonica della chiesa, questa fu costruita fin dal X secolo su una pianta a croce greca e nello stesso modo fu riedificata agli inizi del Trecento dopo che era stata distrutta nei giorni seguenti la Battaglia di Campaldino, 11 giugno 1279. Nel 1424/25 fu sottoposta a un ampliamento che consistette nell'allungamento del braccio sud della croce greca che corrisponde al muro che vediamo a destra nella foto. Osservando l'immagine vediamo che i muri a sinistra e a destra della porta che s'incontrano a 90 gradi accanto a questa sono costituiti da grandi pietre ben squadrate e hanno lunghezza uguale, circa sei metri. Sono i muri che costituivano alla chiesa con pianta a croce greca ricostruita all'inizio del XIV secolo. La porta è dello stesso periodo e lo si capirà meglio dalla pagina successiva. Sopra queste porzioni di muro e a destra la tipologia delle pietre cambia completamente. Siamo in presenza rispettivamente della riedificazione della chiesa e dell'allungamento del ramo sud della croce greca. Questo rifacimento del XV secolo trasformerà la Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano di Bibbiena in edificio con pianta a croce latina. Attaccata a quella che era la facciata della chiesa a croce greca fu costruita l'abitazione del pievano (che intravediamo a sinistra). Su questa facciata rivolta ad ovest e posta lungo l'attuale Via Rosa Scotti si trovava l'entrata principale della pieve. Forse non è un caso che quest'ingresso alla chiesa fosse vicinissimo alla medievale Porta dei Fabbri che vedremo più avanti.