La Pieve di Bibbiena
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
Italiano
ARTE DALLE MARCHE
Propositura dei Santi Ippolito e Donato di Bibbiena.
Arcangelo di Cola da Camerino:
Madonna in trono con Bambino e sei Angeli.
Tempera su tavola databile 1423/25.
Questo dipinto di grande raffinatezza sia per le forme che per le sfumature dei colori si può considerare tra le più importanti del pittore marchigiano che s'ispirò spesso al grande artista Gentile da Fabriano. Quest'opera è la parte centrale di un trittico di cui sono andate perse le parti laterali. La prima cosa che in questa tempera su fondo oro colpisce l'attenzione dell'osservatore è la raffinatezza del volto della Vergine. Sembra che Arcangelo di Cola che si esprimeva con uno stile tardo gotico con questo particolare si sia spinto verso il rinascimento. Simpatica per l'espressione bonacciona è la figura un po' corpulenta del Bambino Gesù che si tiene la mano sulla bocca. Con delicatezza, ma con mani "più medievali" rispetto al volto, la Madonna sorregge il Bambino e sembra accarezzargli il piedino destro. I sei angeli laterali prestano molta attenzione alla Vergine con Bambino e i loro volti sereni e dai colori intensi danno una piacevole vivacità a quest'opera su tavola.
Su Arcangelo di Cola non si hanno molte notizie. Nasce a Camerino (oggi comune marchigiano in provincia di Macerata) in data non conosciuta. Si hanno sue notizie nel 1416 quando lo troviamo ad dipingere una Maddalena nella Sala grande del Comune di Città di Castello. Nel 1420 e 21 è attivo a Firenze, nel 1422 lavora a Roma.
Le ultime opere conosciute del pittore marchigiano sono databili 1430 circa. Come per la nascita, la data della sua morte non è conosciuta, s'ipotizza attorno al 1432.
Arcangelo di Cola da Camerino:
Madonna in trono con Bambino e sei Angeli.
Tempera su tavola databile 1423/25.
Questo dipinto di grande raffinatezza sia per le forme che per le sfumature dei colori si può considerare tra le più importanti del pittore marchigiano che s'ispirò spesso al grande artista Gentile da Fabriano. Quest'opera è la parte centrale di un trittico di cui sono andate perse le parti laterali. La prima cosa che in questa tempera su fondo oro colpisce l'attenzione dell'osservatore è la raffinatezza del volto della Vergine. Sembra che Arcangelo di Cola che si esprimeva con uno stile tardo gotico con questo particolare si sia spinto verso il rinascimento. Simpatica per l'espressione bonacciona è la figura un po' corpulenta del Bambino Gesù che si tiene la mano sulla bocca. Con delicatezza, ma con mani "più medievali" rispetto al volto, la Madonna sorregge il Bambino e sembra accarezzargli il piedino destro. I sei angeli laterali prestano molta attenzione alla Vergine con Bambino e i loro volti sereni e dai colori intensi danno una piacevole vivacità a quest'opera su tavola.
Su Arcangelo di Cola non si hanno molte notizie. Nasce a Camerino (oggi comune marchigiano in provincia di Macerata) in data non conosciuta. Si hanno sue notizie nel 1416 quando lo troviamo ad dipingere una Maddalena nella Sala grande del Comune di Città di Castello. Nel 1420 e 21 è attivo a Firenze, nel 1422 lavora a Roma.
Le ultime opere conosciute del pittore marchigiano sono databili 1430 circa. Come per la nascita, la data della sua morte non è conosciuta, s'ipotizza attorno al 1432.