Camminando tra storia, leggende, fede e natura
un itinerario tra Monastero ed Eremo di Camaldoli nel Parco Nazionale
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ITINERARIO CAMALDOLI GIOGANA COTOZZO 28
Fatti qualche centinaia di metri da Passo Gioghetto verso Prato alla Penna, sulla destra del GEA 00 vediamo questa pietra lavorata infilata nel terreno. È alta circa 60 centimetri e larga 40. È uno dei tanti “termini” presente lungo la Giogana, ossia indicatori di confine. Furono qui posti tra il 1854 e il 1855 a segnare il confine tra il territorio di proprietà dei monaci camaldolesi e quello (sul versante romagnolo della montagna) che il Granduca di Toscana Leopoldo II acquistò a titolo personale. Sul lato delle pietre rivolto verso le proprietà di Leopoldo II vi è scalpellata la scritta L. II. 1853 (in questo caso non è più visibile). Dal lato opposto è scolpito un calice, elemento che troviamo insieme a due colombe nel simbolo della congregazione camaldolese. Lo vediamo nella prossima pagina. After a few hundred meters from Passo Gioghetto towards Prato alla Penna, on the right of GEA 00 we see this worked stone inserted into the ground. It is about 60 centimeters high and 40 wide. It is one of the many "terms" present along the Giogana, i.e. border indicators. They were placed here between 1854 and 1855 to mark the border between the territory owned by the Camaldolese monks and the one (on the Romagna side of the mountain) that the Grand Duke of Tuscany Leopold II purchased on a personal basis. The inscription L. II. 1853 (in this case is no longer visible) is chiseled on the side of the stones facing the properties of Leopold II. On the opposite side a chalice is carved, an element that we find together with two doves in the symbol of the Camaldolese congregation. We see it on the next page.