Monte Penna, un balcone sulla Romagna
nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Italiano
LA CHIESA DI BADIA PRATAGLIA
L'interno della Chiesa di Badia Prataglia è a navata unica con copertura a capriate. La chiesa è ciò che rimane di quella che fu un'importante abbazia. Nonostante i vari rimaneggiamenti subiti nei secoli, l'edificio sa ancora mostrarci la sua antichità e il suo valore architettonico.
Alla fondazione dell'Abbazia di Prataglia si da una datazione tra il 985 e il 990 e avvenne per opera di due monaci benedettini cassinensi. Viene citata per la prima volta in un documento del 1002. L'abbazia cresce velocemente, per numero di monaci e per dimensioni strutturali. Nel 1008 viene consacrata dal Vescovo di Arezzo. Per donazioni negli anni dai vescovi aretini acquisisce molte proprietà come le foreste circostanti e molti terreni lungo il torrente Archiano fino a Bibbiena.
Questo potere religioso economico va però ben presto a scontrarsi con quello dell'emergente Abbazia di Camaldoli nata un venticinquina di anni dopo Prataglia. I dissidi tra questi due poli monastici sono aspri e frequenti, per porvi fine nel 1157 il Vescovo di Arezzo assoggettò l'abate di Badia Prataglia a quello di Camaldoli. I monaci pratiliensi non accettarono mai questa sottomissione ai camaldolesi. Le liti e i diverbi continuarono per moltissimi tempo, fino al 1391 quando Papa Bonifazio IX soppresse definitivamente l'abbazia di Prataglia passando tutti i suoi beni a Camaldoli. Il complesso abbaziale, escluso la chiesa che era stata completamente rifatta nel 1314, si trasformò in abitazione e terreni del parroco e altri edifici. Potrebbe considerarsi il 1391 come l'anno di nascita del paese montano di Badia Prataglia.
Nel XVII secolo la chiesa ebbe un proprio fonte battesimale (fino a quel momento gli abitanti di Badia Prataglia dovevano far riferimento all’antica e importante Pieve di Partina per il sacramento del Battesimo). E’ per questo motivo che nel linguaggio comune delle persone del luogo la chiesa e divenuta La Pieve.
Alla fondazione dell'Abbazia di Prataglia si da una datazione tra il 985 e il 990 e avvenne per opera di due monaci benedettini cassinensi. Viene citata per la prima volta in un documento del 1002. L'abbazia cresce velocemente, per numero di monaci e per dimensioni strutturali. Nel 1008 viene consacrata dal Vescovo di Arezzo. Per donazioni negli anni dai vescovi aretini acquisisce molte proprietà come le foreste circostanti e molti terreni lungo il torrente Archiano fino a Bibbiena.
Questo potere religioso economico va però ben presto a scontrarsi con quello dell'emergente Abbazia di Camaldoli nata un venticinquina di anni dopo Prataglia. I dissidi tra questi due poli monastici sono aspri e frequenti, per porvi fine nel 1157 il Vescovo di Arezzo assoggettò l'abate di Badia Prataglia a quello di Camaldoli. I monaci pratiliensi non accettarono mai questa sottomissione ai camaldolesi. Le liti e i diverbi continuarono per moltissimi tempo, fino al 1391 quando Papa Bonifazio IX soppresse definitivamente l'abbazia di Prataglia passando tutti i suoi beni a Camaldoli. Il complesso abbaziale, escluso la chiesa che era stata completamente rifatta nel 1314, si trasformò in abitazione e terreni del parroco e altri edifici. Potrebbe considerarsi il 1391 come l'anno di nascita del paese montano di Badia Prataglia.
Nel XVII secolo la chiesa ebbe un proprio fonte battesimale (fino a quel momento gli abitanti di Badia Prataglia dovevano far riferimento all’antica e importante Pieve di Partina per il sacramento del Battesimo). E’ per questo motivo che nel linguaggio comune delle persone del luogo la chiesa e divenuta La Pieve.