UN MUSEO CHE ABBRACCIA OTTO SECOLI
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito
Testi e foto di Alessandro Ferrini ©
45 immagini in sequenza del Museo d'Arte Medievale e Moderna di Arezzo. Clicca per ingrandire
Dall'arte medievale a quella moderna in un unico museo ad Arezzo
Ad Arezzo, a due passi da Porta San Lorentino (anticamente Porta del Foro), al numero 8 dell’omonima strada, si trova Palazzo Bruni Ciocchi, uno degli edifici rinascimentali più importanti della città. Tale nome deriva dalle due note famiglie che per prime ne furono proprietarie. Quella Bruni a cui apparteneva Leonardo, Cancelliere della Repubblica Fiorentina, il cui figlio, Donato, fece appunto costruire il palazzo attorno alla metà del Quattrocento, pare su progetto dell’architetto Bernardo Rossellino continuatore dello stile umanistico iniziato con Leon Battista Alberti. Seconda famiglia a cui appartenne il palazzo fu quella Ciocchi dal Monte in quanto proveniente da Monte San Savino.
Nel XVII secolo la proprietà del palazzo passo ai Conti Barbolani di Monteauto, nobile famiglia originaria della Valtiberina il cui castello, appunto di Monteauto, si trovava, e si trova, non lontano dal Passo della Libbia. Famiglia nota anche per l’amicizia che ebbe con San Francesco. Il saio del "Poverello d’Assisi", oggi esposto nella Basilica della Verna, testimone delle Stimmate del Santo nel settembre del 1224, rimase per quasi tre secoli nel loro castello. I Barbolani misero mano a una profonda ristrutturazione del palazzo aretino facendo costruire la grande scala monumentale e il salone dove oggi è esposto "Il convito per le nozze di Ester e Assuero" un’opera su tavola di Giorgio Vasari nota quanto grande, m. 2,89 x 7,45.
Questo dipinto ci conduce al fatto che Palazzo Bruni Ciocchi, oggi più noto ad Arezzo come "Palazzo della Dogana" perché dal 1816 il Granducato di Toscana vi collocò gli uffici della dogana, è dal 1958 sede di una delle più importanti mostre d’arte della Toscana e dal 1972, dato il suo prestigio, è stato dichiarato Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna.
Per accedere al museo si attraversa un ampio cortile di chiaro stile rinascimentale con elegante porticato su tre lati. La grande mostra è suddivisa sui tre grandi piani del palazzo e complessivamente occupa venti sale. Partendo dal piano terreno fino al secondo piano ci si muove attraverso un percorso cronologico che inizia dal XII secolo per concludersi al XIX. Incontriamo all’inizio sale dove sono esposte opere pittoriche del XIII secolo, tra cui spiccano quelle di Margaritone d’Arezzo, sculture e frammenti lapidei di periodo prevalentemente romanico e provenienti per lo più da antiche chiese di Arezzo, del suo territorio e dal Duomo Vecchio della città.
Il Museo d’Arte Medievale e Moderna nacque anche per l’esigenza di mettere insieme un enorme patrimonio artistico appartenente a varie collezioni presenti in città. In particolare quella del Comune di Arezzo e quella della Fraternita dei Laici che fin dalla sua nascita (XIII secolo) aveva avuto donazioni di preziose collezioni d’arte da parte delle più importanti famiglie aretine.
Nelle sale del primo piano possiamo ammirare uno spaccato d’arte del territorio aretino, sia in tavole sia in affreschi staccati, che spaziano dal XIII al XV secolo eseguite non solo dai più noti artisti locali, ma anche importanti nomi provenienti da altre zone e scuole. Tra i tanti sono certamente da menzionare Andrea di Nerio, Giovanni di Agnolo di Balduccio, Spinello Aretino e il figlio Parri di Spinello. Tra i grandi artisti non aretini sono da ricordare il padovano Guariento di Arpo (1310 – 1370), il fiorentino Buonamico Buffalmacco (1363 – 1340), il senese Pietro Lorenzetti (1282 – 1348). Sempre al primo piano sono di grande interesse le sale dedicate alle maioliche tra cui una pala robbiana e una prestigiosa collezione di vasi e piatti.
Il secondo piano del museo ci offre un viaggio tra un’arte che spazia tra il XVI e XIX secolo. Nelle prime sale troveremo opere di Luca Signorelli e Giorgio Vasari e finiremo con una grande tela ottocentesca di Tommaso Sebastiani che mostra il giovane Michelangelo con Lorenzo il Magnifico e altri personaggi.
Le quarantacinque pagine di questa sezione web, pur mostrando ben poco dei circa cinquecento pezzi conservati nel Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo, ci daranno una chiara idea di questo prestigioso ambiente presente in questa città dell’Etruria, anche dal punto di vista architettonico, e di quale pregevolissima arte vi è conservata.