MUSEO MASACCIO PRESSO PIEVE DI CASCIA - Visita altre pievi
Come ultima pagina di questa sezione l'opera principale di questa mostra a Cascia di Reggello in Valdarno. Quella che giustifica il nome "Museo Masaccio". Si tratta del Trittico di San Giovenale, la prima opera conosciuta di quel geniale quanto anticonformista pittore nato nel 1401 a Castel San Giovanni, l'attuale San Giovanni Valdarno.
Molto travagliata è la storia di quest'opera di Masaccio del 1422. L'artista lo realizzò per la modesta chiesetta di San Giovenale, piccolo abitato a circa due chilometri da Reggello. Lì, un po' annerito, era rimasto per oltre cinque secoli. Molto venerato e amato dagli abitanti del luogo, ma non certo considerato nel suo valore artistico effettivo. Durante la seconda guerra mondiale il contadino che aveva in custodia la chiesa, per paura che venisse danneggiato dai tedeschi in ritirata, lo nascose in cantina sotto il fieno. A pericolo passato fu riportato in chiesa. Nel 1960 lo storico dell'arte Luciano Berti ne riconosce il valore e non ha dubbi nell'attribuirlo a un Masaccio non ancora conosciuto, forse ancora "Tommasaccio". Restaurato e posto il luogo sicuro, dal 2002 possiamo osservarlo in questo museo. La genialità del nuovo stile di Masaccio che apre le porte al Rinascimento nella pittura salta agli occhi anche ai meno esperti. Non più figure, ma corpi che con il graduale passaggio di toni acquistano volume, oggetti che con il gioco della prospettiva e del chiaro scuro diventano tridimensionali. A pochi metri di distanza da questo trittico di Masaccio, all'interno della pieve, c'è una Madonna di Mariotto di Cristofano che abbiamo visto in una pagina precedente. Tra queste opere intercorrono due anni, tra i loro autori che sono dello stesso paese cinque, il secondo è maestro del primo. Ebbene, se guardiamo insieme i due dipinti sembra esserci tra loro un abisso pittorico. Non è un problema di anni, si tratta di nuovo genio della pittura che è esploso improvviso.
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