LA PIEVE DI SANTA MARIA A SCO’ - Visita altre pievi
Questa vista d'insieme della Pieve di Santa Madia a Scò mostra alcune peculiarità architettoniche di questa chiesa che è lunga trenta metri (senza absidi) e larga quindici, quindi un perfetto rapporto 1:2.
Appare subito evidente come l'edificio sembra diviso, circa a metà lunghezza, in due parti. L'anteriore, che definirei "più nobile", costruita con bozze in pietra finemente lavorate e nel quale è inserito, sia sulla facciata che sul fianco, un elegante decoro di arcate cieche (più piccole, ma più marcate quelle sulla fiancata). La parte posteriore, comprese le absidi, realizzata con pietrame molto più grezzo. Sono state avanzate due ipotesi su questa particolarità architettonica: che l'edificio abbia subito un crollo e sia stato ricostruito, che sia stato edificato in momenti diversi, con la facciata come parte più antica. Questa seconda ipotesi è la più accreditata. Personalmente mi sono fatto un'altra idea. Considerando che tra l'edificazione della parte anteriore e quella posteriore della Pieve di Scò non possono essere trascorsi tanti anni tali da giustificare un cambiamento di stile, visto che lo stesso tipo di pietrame del fondo chiesa è presente anche sulla parte superiore della facciata, ritengo che si tratti semplicemente di un lavoro cambiato in corso d'opera. Partiti con un progetto più ambizioso, si sia poi ripiegato su un lavoro più semplice e modesto. I motivi di questa variazione possono essere vari: mancanza di maestranze specializzate (in genere erano lombarde, così come per la realizzazione dei capitelli), mancanza di soldi per pagare tali maestranze, oppure semplice necessità o desiderio di terminare la pieve più velocemente.
Con i restauri degli anni Sessanta è stato tolto un terrapieno dinnanzi alla pieve che arrivava all'altezza della porta. Questo intervento ha riportato ad una proporzione larghezza altezza della facciata molto più equilibrata.
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