Pieve di Sietina
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OMAGGIO ALLA GRANDE ABBAZIA - Vedi altre pievi
Affresco raffigurante San Benedetto. Probabilmente un omaggio alla vicina Badia di Campoleone, complesso benedettino che fu completamente distrutto nel 1527 insieme all'omonimo castello dall'esercito imperiale condotto dal Duca Carlo di Borbone.
Nel dipinto il pittore rappresenta il Santo su una cattedra finemente decorata, sembra persino esserci il tentativo, da parte dell'artista, di dare una profondità spaziale alla seduta. Il Santo, raffigurato in posa stante, appare osservatore attento dello spettatore che gli sta di fronte. E' ritratto con gli abiti monastici, con il mantello che è trattenuto da due spille. L'artista, con mirabile maestria, riesce a dare un perfetta resa anatomica all'intera figura.
San Benedetto, fondatore dell'ordine dei Monaci Benedettini la cui regola si riassume in Ora et Labora (prega e lavora), era nato a Norcia attorno al 480 in una famiglia nobile. Terminati gli studi a Roma, scelse di farsi monaco eremita in una spelonca sul Monte Subiaco. In seguito venne chiamato a dirigere una comunità di monastica dove subisce un tentativo di avvelenamento dai monaci dovuto al fatto che le sue regole di penitenza erano troppo dure. E' salvato da un miracolo, infatti, mentre benedice il cibo, il suo bicchiere contenente il vino avvelenato va in frantumi, mentre un pezzo di pane anch'esso avvelenato viene portato via da un corvo. Benedetto sarà il fondatore del famosissimo Monastero di Montecassino dove si trova uno degli scriptorium più famosi d'Europa.
Nel dipinto il pittore rappresenta il Santo su una cattedra finemente decorata, sembra persino esserci il tentativo, da parte dell'artista, di dare una profondità spaziale alla seduta. Il Santo, raffigurato in posa stante, appare osservatore attento dello spettatore che gli sta di fronte. E' ritratto con gli abiti monastici, con il mantello che è trattenuto da due spille. L'artista, con mirabile maestria, riesce a dare un perfetta resa anatomica all'intera figura.
San Benedetto, fondatore dell'ordine dei Monaci Benedettini la cui regola si riassume in Ora et Labora (prega e lavora), era nato a Norcia attorno al 480 in una famiglia nobile. Terminati gli studi a Roma, scelse di farsi monaco eremita in una spelonca sul Monte Subiaco. In seguito venne chiamato a dirigere una comunità di monastica dove subisce un tentativo di avvelenamento dai monaci dovuto al fatto che le sue regole di penitenza erano troppo dure. E' salvato da un miracolo, infatti, mentre benedice il cibo, il suo bicchiere contenente il vino avvelenato va in frantumi, mentre un pezzo di pane anch'esso avvelenato viene portato via da un corvo. Benedetto sarà il fondatore del famosissimo Monastero di Montecassino dove si trova uno degli scriptorium più famosi d'Europa.