Arezzo
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DUOMO AREZZO: CAPPELLA MADONNA DEL CONFORTO
Madonna del Conforto di Arezzo.
Il patrono di Arezzo è San Donato Vescovo martire del IV secolo. A questa figura è dedicata la Cattedrale della città e viene festeggiato il 7 agosto.
Dal 15 febbraio del 1796 questo Santo è però passato in secondo piano in fatto di protezione di Arezzo e dei suoi abitanti. Come mai? Cosa accadde quel giorno?
Per essere il mese del carnevale il febbraio 1796 non si presentò agli aretini in modo particolarmente gioioso. Scosse più o meno intense di terremoto si ripetevano quasi ogni giorno. L'incubo che potesse accadere qualcosa di devastante si era impadronito della gente che non poteva far altro che invocare la fine di quel terribile momento con preghiere, processioni ed altri riti. Ma tutto sembrava inutile.
La sera del 15 febbraio tre artigiani si ritrovano per consumare il consueto bicchiere di vino in una taverna di proprietà dei Monaci Camaldolesi situata nei pressi di porta San Clemente. Nel locale, poco illuminato e annerito dal fumo, era collocate una delle tante riproduzioni sparse in tutta la Toscana della Madonna di Provenzano di Siena. I tre artigiani, rivolgendosi a quella raffigurazione della Madre di Dio, implorarono Maria perché ponesse fine a quel terribile momento per la città. Poi, su invito ed insieme alla cantiniera Domitilla Bianchini, iniziarono a recitare la Litanie Lauretane. Durante la preghiera quell'immagine sacra, anch'essa fortemente annerita, cominciò a riprendere i suoi colori originali e si fece così lucente che "parea avesse sul petto diamanti e rubini". La Madonna aveva ascoltato la preghiera degli aretini.
I giorni seguenti segnarono una graduale attenuazione dei fenomeni tellurici, mentre la notizia del miracolo della taverna, che si era sparsa velocemente, faceva confluire in quel luogo gente da ogni parte. Il 19 febbraio, per rendere possibili le tantissime visite che la popolazione faceva alla Madonna della taverna, fu deciso di trasferirla nella cattedrale aretina. Nelle settimane successive si verificarono diverse guarigioni di persone ammalate che visitando la Vergine avevano chiesto la grazia della salute. Quella modesta riproduzione della Madonna di Provenzano divenne da quel giorno la Madonna del Conforto di Arezzo.
Quel 15 febbraio del 1796 segnò profondamente la vita religiosa e sociale non solo della città, ma anche dell'intera diocesi aretina e oggi la data del miracolo è tutt'altro che dimenticata. Tutti gli anni, in questo giorno, tantissimi aretini, e non solo, si recano in duomo per partecipare ad una delle molte messe che durante la giornata vengono dedicate alla Madonna del Conforto e per pregare in silenzio nella grande cappella che fu realizzata per ospitare quella piccola e modesta riproduzione di Vergine Santa.
Dal 1796 la Madonna del Conforto di Arezzo è uscita due volte dalla cattedrale: nel 1948 per un'iniziativa del Vescovo Monsignor Mignone che fu chiamata "Peregrinatio Mariae". Un pellegrinaggio della Madonna che toccò tutti i luoghi della diocesi, allo scopo di portare conforto a tutta quella gente ancora fortemente segnata dal passaggio della guerra. Ogni parrocchia della diocesi accolse la Madonna del Conforto di Arezzo con grandi riti religiosi, dai centri più grandi fu poi portata in visita, quasi sempre a spalla con grandi processioni, nei centri più piccoli e sperduti. Per questo motivo la "Peregrinazio Mariae" durò ben tre anni. La seconda "uscita" della Madonna si è svolta nell'autunno del 1996, in occasione del secondo centenario del miracolo. Questa volta il pellegrinaggio, che ha toccato solo i centri principali delle quattro vallate aretine, è durato solo due mesi.
Per conoscere nel dettaglio la Cattedrale di Arezzo visita questa sezione.
Il patrono di Arezzo è San Donato Vescovo martire del IV secolo. A questa figura è dedicata la Cattedrale della città e viene festeggiato il 7 agosto.
Dal 15 febbraio del 1796 questo Santo è però passato in secondo piano in fatto di protezione di Arezzo e dei suoi abitanti. Come mai? Cosa accadde quel giorno?
Per essere il mese del carnevale il febbraio 1796 non si presentò agli aretini in modo particolarmente gioioso. Scosse più o meno intense di terremoto si ripetevano quasi ogni giorno. L'incubo che potesse accadere qualcosa di devastante si era impadronito della gente che non poteva far altro che invocare la fine di quel terribile momento con preghiere, processioni ed altri riti. Ma tutto sembrava inutile.
La sera del 15 febbraio tre artigiani si ritrovano per consumare il consueto bicchiere di vino in una taverna di proprietà dei Monaci Camaldolesi situata nei pressi di porta San Clemente. Nel locale, poco illuminato e annerito dal fumo, era collocate una delle tante riproduzioni sparse in tutta la Toscana della Madonna di Provenzano di Siena. I tre artigiani, rivolgendosi a quella raffigurazione della Madre di Dio, implorarono Maria perché ponesse fine a quel terribile momento per la città. Poi, su invito ed insieme alla cantiniera Domitilla Bianchini, iniziarono a recitare la Litanie Lauretane. Durante la preghiera quell'immagine sacra, anch'essa fortemente annerita, cominciò a riprendere i suoi colori originali e si fece così lucente che "parea avesse sul petto diamanti e rubini". La Madonna aveva ascoltato la preghiera degli aretini.
I giorni seguenti segnarono una graduale attenuazione dei fenomeni tellurici, mentre la notizia del miracolo della taverna, che si era sparsa velocemente, faceva confluire in quel luogo gente da ogni parte. Il 19 febbraio, per rendere possibili le tantissime visite che la popolazione faceva alla Madonna della taverna, fu deciso di trasferirla nella cattedrale aretina. Nelle settimane successive si verificarono diverse guarigioni di persone ammalate che visitando la Vergine avevano chiesto la grazia della salute. Quella modesta riproduzione della Madonna di Provenzano divenne da quel giorno la Madonna del Conforto di Arezzo.
Quel 15 febbraio del 1796 segnò profondamente la vita religiosa e sociale non solo della città, ma anche dell'intera diocesi aretina e oggi la data del miracolo è tutt'altro che dimenticata. Tutti gli anni, in questo giorno, tantissimi aretini, e non solo, si recano in duomo per partecipare ad una delle molte messe che durante la giornata vengono dedicate alla Madonna del Conforto e per pregare in silenzio nella grande cappella che fu realizzata per ospitare quella piccola e modesta riproduzione di Vergine Santa.
Dal 1796 la Madonna del Conforto di Arezzo è uscita due volte dalla cattedrale: nel 1948 per un'iniziativa del Vescovo Monsignor Mignone che fu chiamata "Peregrinatio Mariae". Un pellegrinaggio della Madonna che toccò tutti i luoghi della diocesi, allo scopo di portare conforto a tutta quella gente ancora fortemente segnata dal passaggio della guerra. Ogni parrocchia della diocesi accolse la Madonna del Conforto di Arezzo con grandi riti religiosi, dai centri più grandi fu poi portata in visita, quasi sempre a spalla con grandi processioni, nei centri più piccoli e sperduti. Per questo motivo la "Peregrinazio Mariae" durò ben tre anni. La seconda "uscita" della Madonna si è svolta nell'autunno del 1996, in occasione del secondo centenario del miracolo. Questa volta il pellegrinaggio, che ha toccato solo i centri principali delle quattro vallate aretine, è durato solo due mesi.
Per conoscere nel dettaglio la Cattedrale di Arezzo visita questa sezione.