Arezzo
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INTERNO DEL DUOMO DI AREZZO
L'interno del Duomo di Arezzo è a tre altissime navate, tipiche dell'architettura gotica. Ognuna di queste è composta da sei campate poggianti su possenti e alti pilastri. Tra questi e le sovrastanti campate si trovano capitelli scolpiti.
Ma la cattedrale di Arezzo, oltre che essere molto interessante per la sua architettura, è da visitare per le molte e pregevoli opere d'arte qui conservate.
Si potrebbe cominciare a citarle cominciando dalle "più luminose". Si tratta di stupende vetrate dipinte dall'artista francese Guillaume de Marcillat realizzate tra il secondo e terzo decennio del XVI secolo. La prima vetrata è quella sul grande rosone (oltre tre metri di diametro) posto il alto sulla facciata. Qui e rappresentata la Pentecoste. Le altre vetrate realizzate da Marcillat sono poste nelle bifore della navata di destra del duomo aretino. In queste sono raffigurate San Giovanni Battista che battezza Gesù Cristo, la vocazione di San Matteo, i mercanti cacciati dal tempio, Gesù con l'adultera, la resurrezione di Lazzaro. Tra l'altare maggiore e le vetrate dell'abside è situato una grande scultura marmorea: l'Arca di San Donato. Il Santo, martire nel 363 ad Arezzo, a cui la cattedrale aretina è intitolata, nonché il protettore della città. Sul retro di questa opera marmorea sono rappresentate scene della vita del Santo. Fu realizzata nel corso di vari decenni del XIV secolo.
Sempre a proposito di sculture è da citare il Battistero, sui cui si trovano sculture attribuite alla scuola di Donatello e il monumento funebre Guido Tarlati, signore di Arezzo fino al 1327, realizzato da due scultori senesi subiti dopo la morte del vescovo: Agnolo di Ventura e Agostino di Giovanni. Accanto a questo monumento si trova un'opera pittorica di grande importanza: "La Maddalena", realizzata da Pier della Francesca e databile 1465 circa.
Il "Duomo trecentesco" aveva al suo interno molte cappelle decorate. L'unica pervenuta a noi integra è quella dove si trova la tomba di Ciuto Tarlati. Un bell'affresco con crocifissione tra Vergine e Santi decora la cappella.
Nella grande cappella dedicata alla Madonna del Conforto di Arezzo, a cui si accede dalla navata di sinistra del duomo, sono conservate quattro importanti ceramiche invetriate realizzate da Andrea della Robbia e bottega e tutte databili ultimo decennio del XV secolo. Le due più importanti s'intravedono nella foto della pagina precedente. A sinistra Vergine con Bambino tra i Santi Donato, Bernardino da Siena e Maddalena. A destra la Trinità con Santi.
Nella pagina successiva alcuni degli affreschi che decorano le volte della navata centrale del Duomo di Arezzo realizzati da Guillaume de Marcillat e Salvi Castellucci.
Per conoscere nel dettaglio la Cattedrale di Arezzo visita questa sezione.
Ma la cattedrale di Arezzo, oltre che essere molto interessante per la sua architettura, è da visitare per le molte e pregevoli opere d'arte qui conservate.
Si potrebbe cominciare a citarle cominciando dalle "più luminose". Si tratta di stupende vetrate dipinte dall'artista francese Guillaume de Marcillat realizzate tra il secondo e terzo decennio del XVI secolo. La prima vetrata è quella sul grande rosone (oltre tre metri di diametro) posto il alto sulla facciata. Qui e rappresentata la Pentecoste. Le altre vetrate realizzate da Marcillat sono poste nelle bifore della navata di destra del duomo aretino. In queste sono raffigurate San Giovanni Battista che battezza Gesù Cristo, la vocazione di San Matteo, i mercanti cacciati dal tempio, Gesù con l'adultera, la resurrezione di Lazzaro. Tra l'altare maggiore e le vetrate dell'abside è situato una grande scultura marmorea: l'Arca di San Donato. Il Santo, martire nel 363 ad Arezzo, a cui la cattedrale aretina è intitolata, nonché il protettore della città. Sul retro di questa opera marmorea sono rappresentate scene della vita del Santo. Fu realizzata nel corso di vari decenni del XIV secolo.
Sempre a proposito di sculture è da citare il Battistero, sui cui si trovano sculture attribuite alla scuola di Donatello e il monumento funebre Guido Tarlati, signore di Arezzo fino al 1327, realizzato da due scultori senesi subiti dopo la morte del vescovo: Agnolo di Ventura e Agostino di Giovanni. Accanto a questo monumento si trova un'opera pittorica di grande importanza: "La Maddalena", realizzata da Pier della Francesca e databile 1465 circa.
Il "Duomo trecentesco" aveva al suo interno molte cappelle decorate. L'unica pervenuta a noi integra è quella dove si trova la tomba di Ciuto Tarlati. Un bell'affresco con crocifissione tra Vergine e Santi decora la cappella.
Nella grande cappella dedicata alla Madonna del Conforto di Arezzo, a cui si accede dalla navata di sinistra del duomo, sono conservate quattro importanti ceramiche invetriate realizzate da Andrea della Robbia e bottega e tutte databili ultimo decennio del XV secolo. Le due più importanti s'intravedono nella foto della pagina precedente. A sinistra Vergine con Bambino tra i Santi Donato, Bernardino da Siena e Maddalena. A destra la Trinità con Santi.
Nella pagina successiva alcuni degli affreschi che decorano le volte della navata centrale del Duomo di Arezzo realizzati da Guillaume de Marcillat e Salvi Castellucci.
Per conoscere nel dettaglio la Cattedrale di Arezzo visita questa sezione.