Arezzo
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AFFRESCHI VOLTE DEL DUOMO
Guillaume de Marcillat è noto per aver realizzato nei primi due decenni del Cinquecento la decorazione delle vetrate del Duomo di Arezzo. Nella foto, a sinistra, il grande rosone sulla facciata dell'edificio. Ma per la cattedrale aretina affrescò anche alcune le volte della navata centrale (nella foto) dove erano rappresentate scene dell'Antico Testamento. L'artista francese eseguì anche pregevoli dipinti di tipologia varia. Una bella tavola del 1524 e raffigurante l'Annunciazione è conservata nel Museo della Verna.
Marcillat nacque in Francia attorno al 1470. Si trasferì a Roma sotto il pontificato di Giulio II ed entrò a far parte della cerchia di Raffaello. Ben presto dirottò le sue capacità artistiche verso le decorazioni della vetrate. In questa città decorò le vetrate della Basilica di Santa Maria del Popolo. In seguito si trasferì ad Arezzo dove apri una propria bottega, ma prima aveva decorato a Cortona vetrate per la Cattedrale e la Chiesa di Santa Maria del Calcinaio. Ad Arezzo, oltre che le vetrate del duomo, dipinse quelle della chiesa dell'Annunziata e il rosone della Basilica di San Francesco dove è raffigurato il Santo di Assisi che presenta la regola a Papa Innocenzo III. Nella città toscana Marcillat morì nel 1529.
Due volte della navata centrale della cattedrale aretina (quelle della quarta e quinta navata) e il coro furono affrescati da Salvi Castellucci quasi un secolo e mezzo dopo l'opera di Marcillat. Castellucci nacque ad Arezzo nel 1608, in questa stessa città mori nel 1672. Lavorò principalmente in ambito locale, Arezzo, Città di Castello e Cortona dove aveva iniziato la sua attività artistica come allievo di Pietro Berrettini detto Pietro da Cortona. Un bell'affresco del 1640 dell'artista aretino, Madonna con Bambino e San Donato, si trova al pianterreno del Palazzo dei Priori, oggi sede del Comune di Arezzo. Oltre che per i suoi affreschi Salvi Castellucci è pittore del Seicento noto nell'aretino anche per i suoi dipinti ad olio.
Per conoscere nel dettaglio la Cattedrale di Arezzo visita questa sezione.
Marcillat nacque in Francia attorno al 1470. Si trasferì a Roma sotto il pontificato di Giulio II ed entrò a far parte della cerchia di Raffaello. Ben presto dirottò le sue capacità artistiche verso le decorazioni della vetrate. In questa città decorò le vetrate della Basilica di Santa Maria del Popolo. In seguito si trasferì ad Arezzo dove apri una propria bottega, ma prima aveva decorato a Cortona vetrate per la Cattedrale e la Chiesa di Santa Maria del Calcinaio. Ad Arezzo, oltre che le vetrate del duomo, dipinse quelle della chiesa dell'Annunziata e il rosone della Basilica di San Francesco dove è raffigurato il Santo di Assisi che presenta la regola a Papa Innocenzo III. Nella città toscana Marcillat morì nel 1529.
Due volte della navata centrale della cattedrale aretina (quelle della quarta e quinta navata) e il coro furono affrescati da Salvi Castellucci quasi un secolo e mezzo dopo l'opera di Marcillat. Castellucci nacque ad Arezzo nel 1608, in questa stessa città mori nel 1672. Lavorò principalmente in ambito locale, Arezzo, Città di Castello e Cortona dove aveva iniziato la sua attività artistica come allievo di Pietro Berrettini detto Pietro da Cortona. Un bell'affresco del 1640 dell'artista aretino, Madonna con Bambino e San Donato, si trova al pianterreno del Palazzo dei Priori, oggi sede del Comune di Arezzo. Oltre che per i suoi affreschi Salvi Castellucci è pittore del Seicento noto nell'aretino anche per i suoi dipinti ad olio.
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