Arezzo
Città d'arte toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
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UNA CHIESA SINONIMO DI PIER DELLA FRANCESCA
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La Chiesa di San Francesco si affaccia nell'omonima piazza ad Arezzo. Nel 1955 è stata eletta Basilica Minore da Papa Pio XII.
Questo sacro edificio ebbe la sua ideazione e i suoi primi lavori nella seconda metà del XIII secolo, ma la sua edificazione nella dimensione e forma che vediamo oggi è trecentesca. Occorsero circa settant'anni per portarla a termine. Relativamente a termine perché la sua facciata, che vediamo nella foto, è sempre stata considerata incompiuta. Il suo stile è chiaramente gotico, visto il periodo in cui fu costruita, ma un gotico "leggero", in linea con la tendenza toscana, e semplice come conviene alla tradizione francescana. La chiesa, a unica navata, ha subito nel tempo molti rimaneggiamenti architettonici e pittorici, in particolar modo nel XVII secolo per seguire i nuovi dettami della Controriforma. In periodo napoleonico fu oggetto di scempi e deturpazioni. Nonostante tutto questo ci presenta ancora oggi il suo stile gotico originario e un patrimonio artistico di alto valore costituito per lo più da affreschi che spaziano dal XIV al XVI secolo. Negli ultimi anni del secolo scorso è stato mirabilmente restaurato quello che è il "gioiello d'arte" di questa chiesa: un ciclo di affreschi di Pier della Francesca che ci racconta la "Storia della Vera Croce". In pratica il grande Maestro di Sansepolcro illustra nei suoi dipinti ciò che Jacopo da Verrazze racconta nella sua "Legenda Aurea". L'opera fu realizzata nel corso degli anni '60 e '70 del Quattrocento sulle pareti e sull'arco della grande cappella posta dietro l'altare maggiore. D'allora quest'ambiente fu chiamato "Cappella Bacci", dal nome della ricca famiglia di mercanti che aveva commissionato il lavoro al pittore biturgense, famiglia certamente legatissima a questa chiesa perché aveva il suo suntuoso palazzo a pochi metri da qui. Già durante il restauro degli affreschi, ma in particolar modo dal momento di fine lavoro, la Basilica di San Francesco ha acquistato molta notorietà divenendo un importante richiamo turistico per Arezzo.
Nella chiesa sono presenti molti altri pregevoli dipinti. Sono da citare opere di Lorentino d'Andrea della seconda metà del Quattrocento, dello stesso periodo è un lavoro del fiorentino Neri di Bicci. Alla fine del Trecento appartengono affreschi di Spinello Aretino e del figlio Parri di Spinello. Inizio Cinquecento sono databili opere del fiorentino (ma appartenente alla scuola del Perugino) Niccolò Soggi e degli aretini Matteo Lappoli e del figlio Giovann'Antonio. Del 1524 è una bella vetrata che mostra San Francesco che dona delle rose a Papa Onofrio III, è un lavoro dell'artista francese, ma con bottega ad Arezzo, Guillaume de Marcillat. L'opera più antica conservata nella Basilica di San Francesco è il grande Crocifisso dipinto posto sopra l'altare maggiore. L'autore è ignoto, coevo probabilmente di Cimabue, databile quindi 1270/80.
La Chiesa di San Francesco si affaccia nell'omonima piazza ad Arezzo. Nel 1955 è stata eletta Basilica Minore da Papa Pio XII.
Questo sacro edificio ebbe la sua ideazione e i suoi primi lavori nella seconda metà del XIII secolo, ma la sua edificazione nella dimensione e forma che vediamo oggi è trecentesca. Occorsero circa settant'anni per portarla a termine. Relativamente a termine perché la sua facciata, che vediamo nella foto, è sempre stata considerata incompiuta. Il suo stile è chiaramente gotico, visto il periodo in cui fu costruita, ma un gotico "leggero", in linea con la tendenza toscana, e semplice come conviene alla tradizione francescana. La chiesa, a unica navata, ha subito nel tempo molti rimaneggiamenti architettonici e pittorici, in particolar modo nel XVII secolo per seguire i nuovi dettami della Controriforma. In periodo napoleonico fu oggetto di scempi e deturpazioni. Nonostante tutto questo ci presenta ancora oggi il suo stile gotico originario e un patrimonio artistico di alto valore costituito per lo più da affreschi che spaziano dal XIV al XVI secolo. Negli ultimi anni del secolo scorso è stato mirabilmente restaurato quello che è il "gioiello d'arte" di questa chiesa: un ciclo di affreschi di Pier della Francesca che ci racconta la "Storia della Vera Croce". In pratica il grande Maestro di Sansepolcro illustra nei suoi dipinti ciò che Jacopo da Verrazze racconta nella sua "Legenda Aurea". L'opera fu realizzata nel corso degli anni '60 e '70 del Quattrocento sulle pareti e sull'arco della grande cappella posta dietro l'altare maggiore. D'allora quest'ambiente fu chiamato "Cappella Bacci", dal nome della ricca famiglia di mercanti che aveva commissionato il lavoro al pittore biturgense, famiglia certamente legatissima a questa chiesa perché aveva il suo suntuoso palazzo a pochi metri da qui. Già durante il restauro degli affreschi, ma in particolar modo dal momento di fine lavoro, la Basilica di San Francesco ha acquistato molta notorietà divenendo un importante richiamo turistico per Arezzo.
Nella chiesa sono presenti molti altri pregevoli dipinti. Sono da citare opere di Lorentino d'Andrea della seconda metà del Quattrocento, dello stesso periodo è un lavoro del fiorentino Neri di Bicci. Alla fine del Trecento appartengono affreschi di Spinello Aretino e del figlio Parri di Spinello. Inizio Cinquecento sono databili opere del fiorentino (ma appartenente alla scuola del Perugino) Niccolò Soggi e degli aretini Matteo Lappoli e del figlio Giovann'Antonio. Del 1524 è una bella vetrata che mostra San Francesco che dona delle rose a Papa Onofrio III, è un lavoro dell'artista francese, ma con bottega ad Arezzo, Guillaume de Marcillat. L'opera più antica conservata nella Basilica di San Francesco è il grande Crocifisso dipinto posto sopra l'altare maggiore. L'autore è ignoto, coevo probabilmente di Cimabue, databile quindi 1270/80.