La Basilica di San Francesco
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito.
Testi e foto di Alessandro Ferrini ©
60 immagini in sequenza della Chiesa di San Francesco ad Arezzo. Clicca per ingrandire
Una chiesa e un museo ad Arezzo: San Francesco
Una persona non conoscitrice di Arezzo che si trovasse nella Piazza San Francesco di questa città d’arte toscana mai potrebbe immaginare che oltre l’incompiuta e grezza facciata della Chiesa di San Francesco, basilica dal 1955, possano trovarsi certi dipinti di così alto valore artistico che questa sezione web ci mostrerà e c’inviterà a vederli in loco. Fiore all’occhiello di questo patrimonio pittorico è senza dubbio il ciclo di affreschi di Pier Della Francesca che illustrano la “Leggenda della Vera Croce”. Furono dipinti tra il 1452 e il 1466 a decoro della cappella principale della chiesa posta dietro l’altare maggiore, la Cappella Bacci, che prende questo nome dalla ricca famiglia di mercanti aretini che commissionò il lavoro al grande artista biturgense. Ma i dipinti di Pier Della Francesca non sono i soli a dar lustro a questo sacro edificio. Le pareti erano una volta completamente coperte da affreschi databili dalla seconda metà del Trecento a tutto il XV secolo eseguiti da noti maestri aretini e non solo, in primis Spinello Aretino. Oggi molti di questi lavori sono andati persi, altri sono parzialmente visibili. Nonostante ciò la Basilica di San Francesco è la chiesa che può mettere in mostra, quantitativamente e qualitativamente, il maggior patrimonio d’arte in Arezzo in fatto di affreschi.
Nella seconda metà del XIII secolo la notorietà di San Francesco in Terra d’Arezzo aumenta in modo esponenziale, così come i suoi seguaci, dopo che questi aveva ricevuto le Stimmate nel 1224 nel vicino monte della Verna ed era stato canonizzato nel 1228, solo due anni dopo la morte. In quel periodo alla Verna e a Poppi i Conti Guidi fanno edificare la Cappella delle Stimmate e la Chiesa di Certomondo, ad Arezzo il noto pittore Margherito dipinge su tavola una straordinaria rappresentazione del santo che oggi è conservata nel Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna e i frati seguaci del Poverello d’Assisi sono sempre più presenti in città tanto che attorno al 1290 danno avvio ai lavori di quella che nel corso del Trecento diverrà, con il sovrapporsi di vari rifacimenti, nella struttura di base a navata unica quella che oggi è la chiesa di San Francesco di Arezzo. La facciata, ricostruita nel 1346, non fu mai terminata. Abbozzi di lavoro per il completamento della struttura son ben visibili all’esterno.
Dato il periodo di costruzione la chiesa si sviluppò in stile gotico, seppur leggero. Ma nel corso dei secoli i molti interventi di rifacimento l’hanno più volte cambiata. Nel 1556 subì un disastroso incendio al suo interno e per quella che era stata fino a quel momento una magnificenza architettonica e d’arte, iniziò un lungo e inarrestabile periodo di degrado che culminò col periodo napoleonico e il successivo XIX secolo quando la chiesa fu chiusa al culto e addirittura trasformata in magazzino.
Agli inizi del Novecento la chiesa fu sottoposta a interventi di restauro all’architettura e ai dipinti e appena praticabile fu riaperta al culto. Direttore dei lavori fu l’architetto Umberto Tavanti (a cui è dedicata una cappella) che fece ricostruire varie parti in stile quattrocentesco, ecco perché oggi la Basilica di San Francesco di Arezzo si presenta al visitatore con un aspetto assomigliante al neorinascimentale.
La Chiesa di San Francesco, pur rimanendo un luogo di culto, è oggi anche museo statale.
Per info su costi, orari e prenotazioni: www.pierodellafrancesca-ticketoffice.it