La Basilica di San Francesco
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito.
Italiano
LA CAPPELLA DELLE ANNUNCIAZIONI
Eccoci giunti alla Cappella Tarlati di Pietramala, la grande Famiglia a cui appartenne Guido Tarlati, rinomato Vescovo di Arezzo dal 1312 al 1325 e Signore assoluto della città dal 1323 al 1327. Gli stemmi di questa nobile e potente famiglia si trovano sull'arco della cappella.
Quest'ambiente, posto a sinistra in cima alla Chiesa di San Francesco, può considerarsi una sorta di anticamera alla grande Cappella Bacci dove ci attendono gli affreschi di Piero Della Francesca. Cappella Tarlati la potremmo definire anche "Cappella delle Annunciazioni". Come si vede nella foto, infatti, qui sono esposte due opere, di periodo non lontano ma di stile diverso, che trattano questo tema.
A sinistra abbiamo un affresco staccato. Il dipinto, come riporta la lapide sotto, arrivò in questa chiesa da Casa di Monte, località nei pressi di Arezzo, nel 1920. Fu un dono sotto forma di deposito perpetuo del Barone Tommaso Albergotti alla grande chiesa francescana aretina che in quel periodo era sottoposta ad un grande restauro per ridargli dignità visiva ed essere riaperta al culto. Come scritto nella lapite si riteneva che l'affresco fosse stato realizzato da Luca Signorelli. Gli ultimi studi, invece, tendono ad attribuire questo dipinto a Matteo Lappoli, pittore aretino vissuto nella seconda metà del Quattrocento seguace di Bartolomeo della Gatta.
L'Annunciazione sulla destra è un dipinto su tavola databile attorno al 1470. A fianco dell'Angelo e della Vergine vi sono San Girolamo e San Francesco, sopra di questi, come affacciati a finestre del tempietto dove si svolge la scena sono rappresentati i profeti Isaia e David. L'opera è del fiorentino Neri di Bicci (1418-1492) figlio di Bicci di Lorenzo che aveva iniziato la decorazione di Cappella Bacci nel 1447. Neri di Bicci fu l'ultimo esponente di una bottega fiorentina iniziata dal nonno Lorenzo di Bicci che per circa un secolo propose uno stile definibile "tardo gotico". Se nelle prime due generazioni questo stile fu apprezzato e accettato, Neri di Bicci, che pur era andato a immettere novità stilistiche nei suoi lavori rispetto al padre e al nonno come una maggiore ricerca della prospettiva, fu definito un'artista che dipingeva fuori dal suo tempo. Quest'Annunciazione di Arezzo mostra una grande similitudine nello stile e nei soggetti di un'altra sua Annunciazione del 1465 presente nella Chiesa di Certomondo di Poppi.
Neri di Bicci è coevo di Piero Della Francesca (muoiono nello stesso anno, 1492, anno della scoperta dell'America), ma il veloce passaggio dalla Cappella Tarlati alla Cappella Bacci nella Chiesa di San Francesco di Arezzo ci presenterà due artisti molto lontani nel stile pittorico.
Quest'ambiente, posto a sinistra in cima alla Chiesa di San Francesco, può considerarsi una sorta di anticamera alla grande Cappella Bacci dove ci attendono gli affreschi di Piero Della Francesca. Cappella Tarlati la potremmo definire anche "Cappella delle Annunciazioni". Come si vede nella foto, infatti, qui sono esposte due opere, di periodo non lontano ma di stile diverso, che trattano questo tema.
A sinistra abbiamo un affresco staccato. Il dipinto, come riporta la lapide sotto, arrivò in questa chiesa da Casa di Monte, località nei pressi di Arezzo, nel 1920. Fu un dono sotto forma di deposito perpetuo del Barone Tommaso Albergotti alla grande chiesa francescana aretina che in quel periodo era sottoposta ad un grande restauro per ridargli dignità visiva ed essere riaperta al culto. Come scritto nella lapite si riteneva che l'affresco fosse stato realizzato da Luca Signorelli. Gli ultimi studi, invece, tendono ad attribuire questo dipinto a Matteo Lappoli, pittore aretino vissuto nella seconda metà del Quattrocento seguace di Bartolomeo della Gatta.
L'Annunciazione sulla destra è un dipinto su tavola databile attorno al 1470. A fianco dell'Angelo e della Vergine vi sono San Girolamo e San Francesco, sopra di questi, come affacciati a finestre del tempietto dove si svolge la scena sono rappresentati i profeti Isaia e David. L'opera è del fiorentino Neri di Bicci (1418-1492) figlio di Bicci di Lorenzo che aveva iniziato la decorazione di Cappella Bacci nel 1447. Neri di Bicci fu l'ultimo esponente di una bottega fiorentina iniziata dal nonno Lorenzo di Bicci che per circa un secolo propose uno stile definibile "tardo gotico". Se nelle prime due generazioni questo stile fu apprezzato e accettato, Neri di Bicci, che pur era andato a immettere novità stilistiche nei suoi lavori rispetto al padre e al nonno come una maggiore ricerca della prospettiva, fu definito un'artista che dipingeva fuori dal suo tempo. Quest'Annunciazione di Arezzo mostra una grande similitudine nello stile e nei soggetti di un'altra sua Annunciazione del 1465 presente nella Chiesa di Certomondo di Poppi.
Neri di Bicci è coevo di Piero Della Francesca (muoiono nello stesso anno, 1492, anno della scoperta dell'America), ma il veloce passaggio dalla Cappella Tarlati alla Cappella Bacci nella Chiesa di San Francesco di Arezzo ci presenterà due artisti molto lontani nel stile pittorico.