La Basilica di San Francesco
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito.
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L'ALLIEVO DI PIERO
La Cappella Carbonati posta nell'angolo tra la controfacciata e la parete destra della Chiesa di San Francesco di Arezzo. Sempre in stile tardo gotico come altre viste in precedenza ha la particolarità delle colonne con tonalità tendente al rosso. Dal punto di vista decorativo è tra le più interessanti, da un punto di vista qualitativo degli affreschi, ma più che altro per ciò che questi raccontano. L'autore è Lorentino d'Andrea (Arezzo 1430 circa, 1506) allievo collaboratore e poi emulatore di Piero Della Francesca. In questi dipinti ci mostra al centro e in basso scene della vita e dei miracoli di Bernardino da Siena e storie relative alla Città di Arezzo legate a questo santo come la processione verso Fonte Tecta e la distruzione di questa nel 1428 (luogo maledetto perché l'acqua della fonte era ritenuta miracolosa secondo un'antica credenza pagana). In questo luogo dove poi verrà poi edificata una cappella che sarà il prologo alla costruzione del noto Santuario di Santa Maria delle Grazie.
La distruzione di Fonte Tecta è illustrata anche da Neri di Bicci in un dipinto oggi conservato nel Museo Medievale di Arezzo.
Ritornando alla Cappella Carbonati in San Francesco Lorentino d'Andrea dipinge nella lunetta in alto una Madonna che per quanto rimane dell'affresco sembra voler emulare la celebre Madonna del Parto di Monterchi di Piero Della Francesca. La crocifissione sulla destra della cappella s'ispira molto a un'altra presente nel Museo Civico di Sansepolcro, sempre del suo Maestro.
La distruzione di Fonte Tecta è illustrata anche da Neri di Bicci in un dipinto oggi conservato nel Museo Medievale di Arezzo.
Ritornando alla Cappella Carbonati in San Francesco Lorentino d'Andrea dipinge nella lunetta in alto una Madonna che per quanto rimane dell'affresco sembra voler emulare la celebre Madonna del Parto di Monterchi di Piero Della Francesca. La crocifissione sulla destra della cappella s'ispira molto a un'altra presente nel Museo Civico di Sansepolcro, sempre del suo Maestro.