Arezzo
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ARTISTI DELLA STESSA FAMIGLIA
Gli artisti Spinello Aretino e il figlio Parri di Spinello sono presenti nella Basilica di San Domenico di Arezzo con questi due splendidi affreschi databili fine XIV e inizio XV secolo. Il dipinto a sinistra, di Spinello Aretino, mostra al centro i Santi Filippo e Jacopo Minore e intorno storie della loro vita e di quella di Santa Caterina. L'opera di destra, del figlio Parri, mostra una crocifissione con a fianco, da sinistra, San Nicola, la Vergine, San Giovanni e San Domenico. Sopra scene della Passione di Gesù Cristo.
I numerosi affreschi presenti nella Basilica di San Domenico sono per di più del XIV e XV secolo. Tra le opere più tarde è da ricordare una "Madonna con Bambino" di inizio Cinquecento. Dipinto che si trova nel presbiterio della chiesa e attribuito alla bottega aretina di Lorentino d'Andrea, allievo di Pier della Francesca.
Ritornando al sopra citato Parri di Spinello (nome esatto Parri Spinelli), nato ad Arezzo nel 1387, questi fu figlio d'arte in senso doppio. L'apprendistato lo compie certamente a fianco del padre, ma poi non si conoscono con esattezza i suoi spostamenti (Vasari lo mette come apprendista nella prestigiosa bottega fiorentina di Lorenzo Ghiberti). Certamente Arezzo fu la "piazza" dove svolse la quasi totalità dei suoi lavori, molto dei quali oggi andati persi. Nel secondo, terzo e quarto decennio del XV secolo fu sicuramente tra i pittori più stimati e attivi nella città.
PER CONOSCERE NEI DETTAGLI QUESTA CHIESA VISITA QUESTA SEZIONE.
I numerosi affreschi presenti nella Basilica di San Domenico sono per di più del XIV e XV secolo. Tra le opere più tarde è da ricordare una "Madonna con Bambino" di inizio Cinquecento. Dipinto che si trova nel presbiterio della chiesa e attribuito alla bottega aretina di Lorentino d'Andrea, allievo di Pier della Francesca.
Ritornando al sopra citato Parri di Spinello (nome esatto Parri Spinelli), nato ad Arezzo nel 1387, questi fu figlio d'arte in senso doppio. L'apprendistato lo compie certamente a fianco del padre, ma poi non si conoscono con esattezza i suoi spostamenti (Vasari lo mette come apprendista nella prestigiosa bottega fiorentina di Lorenzo Ghiberti). Certamente Arezzo fu la "piazza" dove svolse la quasi totalità dei suoi lavori, molto dei quali oggi andati persi. Nel secondo, terzo e quarto decennio del XV secolo fu sicuramente tra i pittori più stimati e attivi nella città.
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