DAL PASSO DELLA CALLA A POGGIO SCALI

un itinerario nel Parco Nazionale delle Foreste casentinesi

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Poggio Scali

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54 immagini in sequenza per conoscere questo itinerario nella Foreste Casentinesi. Clicca per iniziare l’escursione virtuale

  • Mappa della Giogana, crinale appenninico
  • Passo della Calla
  • GEA 00 dalla Calla a Poggio Scali
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  • Diga di Ridracoli
  • GEA 00 dalla Calla a Poggio Scali
  • Poggio Scali
  • Il Pratomagno da Poggio Scali
  • Il Falterona da Poggio Scali
  • La Verna da Poggio Scali
  • GEA 00 della Giogana
  • GEA 00 della Giogana
  • GEA 00 della Giogana
  • GEA 00 della Giogana
  • GEA 00 della Giogana
  • Percorsi CAI 78 e MBT 8
  • Percorsi CAI 78 e MBT 8
  • Percorsi CAI 78 e MBT 8
  • Percorsi CAI 78 e MBT 8
  • Percorsi CAI 78 e MBT 8
  • Percorsi CAI 78 e MBT 8
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  • Percorso MBT 8
  • Percorso MBT 8
  • Percorso MBT 8
  • Percorso MBT 8
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  • Percorso MBT 8
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  • Percorso MBT 8
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  • Percorso MBT 8
  • Percorso MBT 8
  • Percorso MBT 8
  • Percorso CAI 80
  • Percorso CAI 80
  • Percorso CAI 80
  • Percorso CAI 80
  • Percorso CAI 80
  • Passo alla Calla

Trekking nel Parco Nazionale: la Giogana dal Passo della Calla a Poggio Scali

GEA 00 - Giogana Fin dall’antichità la strada del Passo della Calla è stata una via di comunicazione molto importante. Già gli etruschi la utilizzarono, ma ancor più i romani nei loro spostamenti militari e commerciali tra Arezzo e Ravenna.
Il nome Calla è abbastanza frequente. Significa un luogo dove si contava, ossia un punto di dogana. Rispetto al periodo romano ci siamo spostati un migliaio di anni più avanti, in epoca medievale, XIII e XIV secolo. Cosa si contava? Generalmente le pecore, ossia quei preziosi animali che producevano l’oro bianco di quel periodo, la lana. È nota la transumanza che i pastori Casentinesi praticavano verso la Maremma, questo spostamento interessava un grandissimo numero di greggi. Seppur con numeri molto inferiori, vi era anche una transumanza verso la Romagna che interessava gli allevatori della parte più alta del Casentino. Questa era la strada più utilizzata e proprio sul crinale appenninico si contavano le pecore che venivano spostate poiché erano soggette a una tassazione.
Passo della Calla dista circa quindici chilometri da Stia, il primo paese bagnato dall’Arno che ha la sua sorgente sul Monte Falterona, non lontano dal passo. Scendendo in terra di Romagna, dopo qualche chilometro incontriamo Campigna. Questa località è nota per le sue foreste che per diversi secoli furono proprietà dell’Opera del Duomo di Firenze. Da questi boschi e da quelli della vicina Foresta della Lama (sempre dello stesso proprietario) si ricavavano i grandi tronchi destinati alla realizzazione di travi per importanti edifici fiorentini, il più noto il Duomo. Campigna fu luogo di ferie e riserva di caccia del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo. Continuando a scendere le pendici romagnole dell’appennino, incontriamo Corniolo. Da questo abitato inizia, una strada che ci porta a visitare noti luoghi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna: il Giardino Botanico di Valbonella, Castel dell’Alpe, ma soprattutto la Grotta Urlante e la Cascata di Premilcuore. Ripreso la discesa sulla strada della Calla, qualche chilometro prima di Santa Sofia un bivio a destra conduce alla Diga di Ridracoli, uno splendido invaso tra i monti che avremo modo di vedere dall’alto in prossimità di Poggio Scali, lungo il percorso che descriviamo di seguito.
Al Passo della Calla, la strada asfaltata che attraversa l’appennino s’incrocia con il GEA 00 di crinale. In direzione nord ovest questo percorso va a raggiungere le cime più alte del Parco Nazionale: Monte Falco, 1658 m, e Monte Falterona, 1654 m. Noi lo imboccheremo in direzione opposta. In circa cinque chilometri ci porterà dai 1296 metri di Passo della Calla ai 1520 di Poggio Scali. Crinale appenninico tosco romagnoloIl percorso ci propone subito una salita accompagnata da maestosi faggi, non molto impegnativa, ma costante. In quasi due chilometri ci porta verso Il Poggione, un monte di 1424 metri. Il GEA 00 non passa sulla sua cima ma sul versante toscano. Da qui la strada continua in un piacevole saliscendi, sembra una stretto canale nella faggeta. Anche se siamo su un crinale e in alta quota, i panorami sono praticamente nulli per la fitta vegetazione. Un canale da cui è vietato uscire perché a sinistra abbiamo la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, a destra la Riserva Naturale La Pietra. Quest’ultima area protetta accompagnerà buona parte della nostra escursione poiché in alto è delimitata dal sentiero di crinale, poi dal CAI 78 che utilizzeremo per scendere all’Aia di Dorino. Da qui utilizzeremo la pista MBT 8 per tornare a Passo alla Calla. Quest’ampio percorso segna il confine basso della Riserva Naturale La Pietra. A meno di un chilometro da Poggio Scali, il GEA 00 ci fa passare tra spettacolari scogli. Poi finalmente ci offre un paio di punti da cui possiamo goderci un bellissimo panorama verso est. Dal secondo vediamo anche un ramo della Diga di Ridracoli.
Giunti ai piedi di Poggio Scali, il GEA 00 tiene la destra salendo leggermente.Panorama sulla Romagna A sinistra, invece, un ripido ma breve sentiero ci permette di salire sul monte, 1520 metri. Pochi metri prima di arrivare sulla cima voltiamoci alla nostra destra: un’apertura tra le piante ci fa vedere, all’orizzonte, una parte del massiccio del Pratomagno, la montagna che separa il Casentino dal Valdarno. Sulla vetta di Poggio Scali possiamo riposarci su un piccolo prato mentre ci gustiamo un panino, ma non prima di aver osservato il panorama. Sulla direzione da cui siamo arrivati vedremo il crinale appenninico con il Monte Falterona all’orizzonte. Dalla parte opposta, anche se la vista è in parte ostruita dalle piante, la catena appenninica accompagna il nostro sguardo verso un monte con la cima squadrata. È La Verna, un luogo molto caro a San Francesco.
Riprendiamo il cammino discendendo Poggio Scali con un sentiero a destra rispetto a quello da cui siamo arrivati. In meno di cento metri ci riporta sul GEA 00 che imbocchiamo a sinistra, verso sud. In circa un chilometro giungiamo a Passo Porcareccio dove a destra inizia il percorso CAI 78 che dopo 1,4 chilometri di discesa, a tratti abbastanza ripida, va a sovrapporsi al MBT 8 che proviene, a sinistra, da Capanna La Maremmana. In settecento metri di leggera discesa i due percorsi scendono ad Aia di Dorino, 1214 metri. Qui il CAI 78 continua dritto, l’MBT 8 fa un secco tornante a destra, noi proseguiremo su questa ampia pista in discesa. Dopo duecento metri, a destra, vi è una fonte. Buona occasione per riempire la nostra borraccia con acqua fresca. Dopo 1,3 chilometri attraverseremo Il Fossatone, un bel corso d’acqua che scorre tra una rigogliosa faggeta. Riserva Naturale La PietraSiamo a 1115 metri di quota, il punto più basso dell’itinerario. Da qui il percorso inizia una costante salita, ma non impegnativa. Mancano circa cinque chilometri per tornare al nostro punto di partenza e avremo da salire solo 180 metri. Alla nostra destra abbiamo le splendida Riserva Integrale La Pietra.
In prossimità del Borro delle Fogne, il comodo e largo MBT 8 per circa duecento metri diviene uno stretto sentiero. Ci sono un paio di punti che vanno affrontati con attenzione, poi torna ad allargarsi. Avvicinandosi alla strada del Passo alla Calla il bosco diventa misto e insieme ai faggi vedremo maestosi abeti.
Giunti alla strada asfaltata iniziamo a salirla. Dopo circa trecento metri, all’interno di un tornante a destra, troviamo l’Aia delle Guardie, oggi trasformata in un’area attrezzata con comodi tavoli. In questo luogo possiamo consumare un pranzo o una merenda accompagnata da un’acqua straordinaria, sia come gusto che come qualità. Infatti, continuando a salire un centinaio di metri oltre il tornante, sulla sinistra della strada troviamo la nota Fonte di Calcedonia (1190 m). Quest’acqua possiede indiscusse proprietà depurative per il nostro organismo. Qualche decina di metri prima della fonte, inizia a sinistra della strada asfaltata il CAI 80, un ampio percorso immerso in una rigogliosa foresta che ci riporterà velocemente al punto di partenza dell’escursione. Dopo aver voltato a destra all’unico bivio che incontreremo, poco prima del Passo della Calla troveremo altre aree attrezzate con panche e tavoli.

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