Il territorio comunale di Castel San Niccolò
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UN INTERNO IN DUE PARTI
Interno della Cappella del Crocifisso a Castel San Niccolò. Questo sacro ambiente è diviso in due da un arco e la sua pianta ha forma irregolare. La parte dove si trova il piccolo altare è la più antica e nacque come prigione del castello. In una nicchia si trova il piccolo affresco della crocifissione, da cui il nome della cappella. È difficile stabilire la data della trasformazione, tutto è legato alla tradizione e alla leggenda. Si narra che qui fosse rinchiuso un condannato a morte. Questi, pentitosi dell’omicidio che aveva commesso, realizzò un crocifisso con la mollica del pane che gli veniva dato. Questo gesto gli valse il perdono da parte dei parenti dell’ucciso e la grazia da parte delle autorità. A seguito di questo fatto, la prigione con il crocifisso di pane divenne un luogo di devozione. Fu quindi deciso di trasformare la prigione in cappella. Quando? Si potrebbe supporre nel 1439, anno in cui fu realizzato il piccolo affresco, la stessa data riportata nello stemma che abbiamo visto nella pagina precedente dove è scalpellato anche il nome GIOVANNI, probabilmente il podestà che volle questa trasformazione. Sembra che il Crocifisso avesse esaudito alcune grazie, questo fece aumentare la devozione verso questo luogo che ben presto si rivelò troppo piccolo. Fu così deciso per un suo ampliamento che andò a occupare la parte prima dell’arco. Tale intervento è da riferirsi probabilmente al 1505, la data riportata sull’architrave sopra la porta d’ingresso.