Passeggiate nella Foresta di Camaldoli
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
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PASSAGGIO SUL FOSSO DI CASINI
Il fosso di Casini lo avevamo già attraversato all'andata, ora lo riattraversiamo, pochi metri più in basso, anche al ritorno. Subito dopo il corso d'acqua vi è l'unica breve e leggera salita sul percorso verso Camaldoli.
Questa immagine più che essere un'indicazione del percorso vuol essere un motivo di riflessione che nasce da quel muro in pietra a secco a forma di ferro di cavallo su cui l'acqua forma la piccola cascata. In origine l'acqua scorreva ben più in basso, all'altezza della base del muro. La strada, se già esistente, avrebbe dovuto compiere prima una ripita discesa, poi un altrettanto ripida salita. Difficilissimo quindi il passaggio del fosso. La soluzione era semplicissima: con un riporto di terra rialzare il livello della strada. Ma quanto lavoro sarà occorso visto che i mezzi a disposizione erano solo zappe, pale e le mani nude? Quella massa di terra come avrebbe fatto a reggere all'erosione e alla spinta dell'acqua? Occorreva un muro che anche a secco doveva reggere l'enorme spinta di una massa di terra oltretutto bagnata. Ecco quindi una seconda semplice soluzione: un muro a forma di ferro di cavallo, o, se vogliamo, un arco come quello di un ponte, ma posto in orizzontale, capace di reggere spinte orizzontali anziché verticali.
Ultima riflessione: dopo chissà quanti anni quel muro è sempre lì, non si è mosso un sasso!
Dopo quelle nelle pagine iniziali, questa è una terza prova che la viabilità in questa zona doveva essere particolarmente importante, altrimenti non sarebbero state giustificate "infrastrutture" di tanto impegno lavorativo.
Questa immagine più che essere un'indicazione del percorso vuol essere un motivo di riflessione che nasce da quel muro in pietra a secco a forma di ferro di cavallo su cui l'acqua forma la piccola cascata. In origine l'acqua scorreva ben più in basso, all'altezza della base del muro. La strada, se già esistente, avrebbe dovuto compiere prima una ripita discesa, poi un altrettanto ripida salita. Difficilissimo quindi il passaggio del fosso. La soluzione era semplicissima: con un riporto di terra rialzare il livello della strada. Ma quanto lavoro sarà occorso visto che i mezzi a disposizione erano solo zappe, pale e le mani nude? Quella massa di terra come avrebbe fatto a reggere all'erosione e alla spinta dell'acqua? Occorreva un muro che anche a secco doveva reggere l'enorme spinta di una massa di terra oltretutto bagnata. Ecco quindi una seconda semplice soluzione: un muro a forma di ferro di cavallo, o, se vogliamo, un arco come quello di un ponte, ma posto in orizzontale, capace di reggere spinte orizzontali anziché verticali.
Ultima riflessione: dopo chissà quanti anni quel muro è sempre lì, non si è mosso un sasso!
Dopo quelle nelle pagine iniziali, questa è una terza prova che la viabilità in questa zona doveva essere particolarmente importante, altrimenti non sarebbero state giustificate "infrastrutture" di tanto impegno lavorativo.