SALA 1 MUSEO ARCHEOLOGICO Foto A. Ferrini
Nella prima sala del Museo Archeologico del Casentino viene illustrata, con le ossa fossili degli animali che vivevano sulle sue sponde (Elephas meridionalis e Hippopotamus antiquus ), la presenza del bacino lacustre villafranchiano, datato da 1.800.000 a 700.000 anni fa.
Il progressivo riempimento del bacino ad opera dei corsi d'acqua, che successivamente erosero e modellarono i sedimenti, dette origine a diversi terrazzamenti fluviali che videro la presenza umana nelle sue alture fin dal Pleistocene medio, corrispondente in termini culturali al Paleolitico inferiore .
Dopo la presentazione con pannelli e calchi dei vari generi di ominidi che dall'Africa migrarono in Europa e nella nostra penisola, il percorso propone una serie di ritrovamenti litici che vanno dai primi strumenti della specie Homo erectus, composti da pochi bifacciali, choppers e schegge, ad un abbondante raccolta di strumentazione dell'Homo neardenthalensis, che ha lasciato segni della sua presenza su tutto il fondovalle, fino alla presenza di culture dell'Homo sapiens che circa 40.000 anni fece la sua comparsa nella valle occupando gli stessi siti di fondovalle ma anche le alture, spingendosi sul Pratomagno a 1230 metri s.l.m. e sul Falterona a 1370 metri s.l.m.
La presenza delle culture eneolitiche e neolitiche sono rappresentate dalle numerose cuspidi di freccia rinvenute e da alcune accette litiche, mentre le testimonianze dell'età dei metalli sono rare perché probabilmente mascherate dai moderni insediamenti. Ne è testimonianza la raccolta di ceramiche del Bronzo rinvenute recentemente nella piazza del cosiddetto "Pratello" di Poppi.
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