UN MUSEO CHE ABBRACCIA OTTO SECOLI
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito
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I SAN FRANCESCO DI MARGARITO
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Ancora nella prima sala del museo di Arezzo si trovano queste due opere eseguite e firmate da Margarito d'Arezzo, con la probabile collaborazione della sua bottega, che mostrano San Francesco d'Assisi. Un San Francesco, è opportuno ricordare, che quando l'artista aretino del XIII secolo lo dipinge su queste tavole ha ricevuto le Stimmate (1224), è morto (1226) ed è stato canonizzato (1228) da circa cinquanta anni. Margaritone d'Arezzo è quindi uno dei primi pittori che si cimenta in "ritratti" del Poverello d'Assisi.
Il pittore aretino dipinge il San Francesco che vediamo a sinistra (più piccolo) per la chiesa del Convento Francescano di Ganghereto nei pressi di Terranuova Bracciolini in Valdarno. Oggi dell'antico convento rimane solo qualche pezzo di muro e una bifora. La chiesa è stata rifatta insieme a un complesso religioso adiacente gestito da Suore Domenicane. Ganghereto è una località in campagna all'insegna della pace e della natura. Secondo la tradizione qui San Francesco sostò per un po' di tempo e fece anche sgorgare una sorgente d'acqua fresca, pura e salutare a cui oggi, trasformata in fonte, ci possiamo abbeverare.
Il San Francesco di destra dipinto da Margarito (in seguito ci fu certamente l'intervento di un altro artista) è giunto al Museo d'Arte Medievale e Moderna dal Convento di Sargiano nei pressi di Arezzo, esattamente sulle pentici settentrionali del Monte di Lignano. Il luogo ha conosciuto varie vicissitudini nel corso della sua storia come la soppressione napoleonica e la seguente riacquisizione da parte dei Frati Minori Francescani con la fine di Napoleone e la soppressione dopo l'Unità d'Italia e la riacquisizione dei frati dopo i Patti Lateranensi. La chiesa del luogo, ampiamente ristrutturata, possedeva importanti opere d'arte oltre la tavola di Margarito, tra queste anche un affresco di Piero della Francesca raffigurante Gesù orante nell'orto degli olivi. Di queste opere oggi rimane il San Francesco e, ancora presente nella chiesa, un bassorilievo in terracotta (prima metà del Quattrocento) attribuito a Michele da Firenze raffigurante San Francesco che riceve le Stimmate tra Santa Maria Egiziaca e San Giovanni Battista, quest'ultimo titolare della chiesa.
Il pittore aretino dipinge il San Francesco che vediamo a sinistra (più piccolo) per la chiesa del Convento Francescano di Ganghereto nei pressi di Terranuova Bracciolini in Valdarno. Oggi dell'antico convento rimane solo qualche pezzo di muro e una bifora. La chiesa è stata rifatta insieme a un complesso religioso adiacente gestito da Suore Domenicane. Ganghereto è una località in campagna all'insegna della pace e della natura. Secondo la tradizione qui San Francesco sostò per un po' di tempo e fece anche sgorgare una sorgente d'acqua fresca, pura e salutare a cui oggi, trasformata in fonte, ci possiamo abbeverare.
Il San Francesco di destra dipinto da Margarito (in seguito ci fu certamente l'intervento di un altro artista) è giunto al Museo d'Arte Medievale e Moderna dal Convento di Sargiano nei pressi di Arezzo, esattamente sulle pentici settentrionali del Monte di Lignano. Il luogo ha conosciuto varie vicissitudini nel corso della sua storia come la soppressione napoleonica e la seguente riacquisizione da parte dei Frati Minori Francescani con la fine di Napoleone e la soppressione dopo l'Unità d'Italia e la riacquisizione dei frati dopo i Patti Lateranensi. La chiesa del luogo, ampiamente ristrutturata, possedeva importanti opere d'arte oltre la tavola di Margarito, tra queste anche un affresco di Piero della Francesca raffigurante Gesù orante nell'orto degli olivi. Di queste opere oggi rimane il San Francesco e, ancora presente nella chiesa, un bassorilievo in terracotta (prima metà del Quattrocento) attribuito a Michele da Firenze raffigurante San Francesco che riceve le Stimmate tra Santa Maria Egiziaca e San Giovanni Battista, quest'ultimo titolare della chiesa.