Poppi
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
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IN ONORE A SAN FRANCESCO
Ai piedi del colle di Poppi, lungo la Strada Regionale di fondovalle del Casentino, si trova Ponte a Poppi (nome dovuto alla presenza di un grande ponte sull'Arno) che si potrebbe definire lo sviluppo moderno di Poppi. Qualche migliaio di abitanti, molte attività commerciali e artigianali. Nonostante questo suo taglio moderno Ponte a Poppi ha da mostrare anche qualcosa di molto antico e storicamente importante. L'esempio più noto è la Chiesa di Certomondo (nella foto). Intitolata alla Santissima Annunziata e a San Giovanni Battista fu fondata, insieme all'omonimo convento francescano (oggi non più esistente) dal Conte Guido Novello dopo la Battaglia di Montaperti (presso Siena) del 1260 come ringraziamento per la vittoria delle truppe Ghibelline capeggiate da Siena su quelle Guelfe condotte da Firenze. Tale edificazione volle essere per il potente Conte della Casata dei Guidi un'onorificenza verso San Francesco che aveva ricevuto le Stimmate nel 1224 sul vicino Monte della Verna e nel 1228 era stato proclamato Santo (Guido Novello fece edificare nello stesso periodo anche la Cappella delle Stimmate alla Verna).
La Chiesa di Certomondo, che nei secoli è stata oggetto di vari rimaneggiamenti, si presenta in dimensioni e forme sicuramente molto vicine a quelle originali. Si accede al suo sacrato attraverso il grande portale ad arco in bugne lisce che vediamo in primo piano nella foto. La facciata, estremamente sobria, è dominata da un grande oculo. La porta è sormontata da un arco a tutto sesto. L'interno a unica navata ha una copertura a capanna. Al suo interno sono presenti vari dipinti databili dal XIV al XVII secolo. Il più pregevole è una tavola con un'Annunciazione su fondo oro di Neri di Bicci che possiamo vedere nel dettaglio nella pagina seguente.
Ironia della sorte questa chiesa, che si trova all'inizio della Piana di Campaldino e che fu edificata come ringraziamento per la vittoria dei Ghibellini sui Guelfi nella Battaglia di Montaperti, neppure trent'anni dopo assistette alla sanguinosa disfatta dei Ghibellini aretini da parte dei Guelfi fiorentini nella Battaglia di Campaldino del 1289. Molti caduti di questo feroce combattimento furono sepolti in grandi fosse vicino a questa chiesa. Il comandante degli aretini, il noto Vescovo guerriero Guglielmino degli Ubertini, trovò sepoltura all'interno della chiesa insieme a suo nipote (ma questa cosa è stata sconosciuta fino ai giorni nostri). Qui è rimasto fino al 2008, quando il suo corpo è stato riportato ad Arezzo e ha trovato sepoltura nel Duomo della città. Quel duomo voluto da Guglielmino e che prima della Battaglia di Campaldino cominciava a innalzare i suoi primi muri.
La Chiesa di Certomondo, che nei secoli è stata oggetto di vari rimaneggiamenti, si presenta in dimensioni e forme sicuramente molto vicine a quelle originali. Si accede al suo sacrato attraverso il grande portale ad arco in bugne lisce che vediamo in primo piano nella foto. La facciata, estremamente sobria, è dominata da un grande oculo. La porta è sormontata da un arco a tutto sesto. L'interno a unica navata ha una copertura a capanna. Al suo interno sono presenti vari dipinti databili dal XIV al XVII secolo. Il più pregevole è una tavola con un'Annunciazione su fondo oro di Neri di Bicci che possiamo vedere nel dettaglio nella pagina seguente.
Ironia della sorte questa chiesa, che si trova all'inizio della Piana di Campaldino e che fu edificata come ringraziamento per la vittoria dei Ghibellini sui Guelfi nella Battaglia di Montaperti, neppure trent'anni dopo assistette alla sanguinosa disfatta dei Ghibellini aretini da parte dei Guelfi fiorentini nella Battaglia di Campaldino del 1289. Molti caduti di questo feroce combattimento furono sepolti in grandi fosse vicino a questa chiesa. Il comandante degli aretini, il noto Vescovo guerriero Guglielmino degli Ubertini, trovò sepoltura all'interno della chiesa insieme a suo nipote (ma questa cosa è stata sconosciuta fino ai giorni nostri). Qui è rimasto fino al 2008, quando il suo corpo è stato riportato ad Arezzo e ha trovato sepoltura nel Duomo della città. Quel duomo voluto da Guglielmino e che prima della Battaglia di Campaldino cominciava a innalzare i suoi primi muri.