Raggiolo
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Italiano
UNA SMORFIA A MO' DI SORRISO
Testo di Francesco Traversi, storico dell'arte.
Eseguito probabilmente da un modesto intagliatore locale, questo singolare Crocifisso, costruito lungo una linea serpentina (scandita dalla rotazione del busto e della testa verso destra, e dalla postura delle gambe raccolte sul lato sinistro), si mostra in tutta la sua semplicità e umanità: la smorfia sul volto del Cristo si rivela quasi un sorriso; un sorriso che lascia presumere come l'artista abbia voluto dare una propria interpretazione dell'intima spiritualità del Salvatore al momento della Sua morte corporale, sereno nel proprio affidamento al Padre, prima di risorgere e ascendere al Regno dei Cieli.
L'antico Crocifisso, del quale a tutt'oggi ci sfuggono autore ed anno di esecuzione, presenta una policromia piuttosto elementare, ma assai vivace nella descrizione dei vistosi flotti di sangue che si dipartono dalle ferite causate dal martirio del Nazareno, visibili in grossi, stilizzati, goccioloni.
Eseguito probabilmente da un modesto intagliatore locale, questo singolare Crocifisso, costruito lungo una linea serpentina (scandita dalla rotazione del busto e della testa verso destra, e dalla postura delle gambe raccolte sul lato sinistro), si mostra in tutta la sua semplicità e umanità: la smorfia sul volto del Cristo si rivela quasi un sorriso; un sorriso che lascia presumere come l'artista abbia voluto dare una propria interpretazione dell'intima spiritualità del Salvatore al momento della Sua morte corporale, sereno nel proprio affidamento al Padre, prima di risorgere e ascendere al Regno dei Cieli.
L'antico Crocifisso, del quale a tutt'oggi ci sfuggono autore ed anno di esecuzione, presenta una policromia piuttosto elementare, ma assai vivace nella descrizione dei vistosi flotti di sangue che si dipartono dalle ferite causate dal martirio del Nazareno, visibili in grossi, stilizzati, goccioloni.