STIA
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UN'ANTAGONISTA DEI DELLA ROBBIA A STIA
Sull'altare posto lungo la parete destra dell'Oratorio della Madonna del Ponte a Stia si trova questa terracotta invetriata. L'opera, di cm 158x150, mostra la Vergine con Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano. Al centro in basso è riportata molto evidente la data di esecuzione: 1531. Questa ceramica policroma è quindi più vecchia della chiesa di quasi due secoli e mezzo. E' documentato che è stata portata in quest'oratorio nel 1823, ma non si conosce da dove provenisse.
Per quanto concerne l'autore inizialmente era stato fatto il nome di Giovanni della Robbia. Ma l'ipotesi non calzava troppo perché questi era morto nel 1529. La seconda ipotesi fu quella della bottega di Girolamo Della Robbia (Firenze 1488, Parigi 1566), fratello di Giovanni. Studi degli ultimi anni l'hanno ricondotta a Santi Buglioni (1494 - 1576).
Questi, con lo zio Benedetto Buglioni, furono collaboratori, ma principalmente antagonisti, dei Della Robbia, la famiglia di ceramisti fiorentini che con Luca della Robbia aveva per prima messo ha punto la tecnica della invetriatura della ceramica. Si dice che questo segreto sia stato carpito ai Della Robbia, e in seguito arrivato ai Buglioni, da una donna che frequentava la casa dei primi.
Santi e Benedetto Buglioni hanno diverse opere in terra casentinese, per vederle tutte, insieme a quelle dei Della Robbia, visita questa sezione web.
Per quanto concerne l'autore inizialmente era stato fatto il nome di Giovanni della Robbia. Ma l'ipotesi non calzava troppo perché questi era morto nel 1529. La seconda ipotesi fu quella della bottega di Girolamo Della Robbia (Firenze 1488, Parigi 1566), fratello di Giovanni. Studi degli ultimi anni l'hanno ricondotta a Santi Buglioni (1494 - 1576).
Questi, con lo zio Benedetto Buglioni, furono collaboratori, ma principalmente antagonisti, dei Della Robbia, la famiglia di ceramisti fiorentini che con Luca della Robbia aveva per prima messo ha punto la tecnica della invetriatura della ceramica. Si dice che questo segreto sia stato carpito ai Della Robbia, e in seguito arrivato ai Buglioni, da una donna che frequentava la casa dei primi.
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