DA PASSO DELLA CALLA AL MONTE FALCO
un itinerario nel Parco Nazionale delle Foreste casentinesi
Italiano
SIAMO GIUNTI ALLA BURRAIA
Qualche decina di metri dopo aver attraversato il piccolo corso d’acqua, il sentiero lascia spazio a un pianoro dove si trova questo grande edificio: siamo giunti alla Burraia. Oggi con questo termine si va a indicare un certo territorio in questa zona, ma il nome è partito da questo luogo. Facile capire il perché di questo termine: qui si produceva burro. La materia prima per questo prodotto, il latte, veniva fornito dalle tante mucche che si nutrivano nei vicini pascoli. Questa costruzione, a 1447 metri di quota, fu realizzata nell’Ottocento, in epoca granducale. Negli anni in cui Pietro Leopoldo aveva affidato la gestione delle Foreste della Lama e di Campigna (questa seconda località è molto vicina da qui) all’ingegnere forestale Carlo Siemoni. Il grande edificio non serviva soltanto alla produzione di burro, ospitava anche molte persone che lavoravano in questa zona. Al piano terra vi erano grandi stalle, ricovero per gli animali utilizzati in vari tipi di lavoro. Negli anni Cinquanta del Novecento l’edificio fu adibito a soggiorno montano. Oggi la Burraia è nota come un rifugio gestito dalla Sezione CAI di Stia. Vi si trova anche un punto informazioni sulla foresta aperto nei fine settimana dei mesi estivi, quando da qui passano tanti passeggiatori. L’edificio, viste le sue dimensioni, è anche conosciuto come Casone della Burraia, per pochi metri si trova in terra di Romagna. A few tens of meters after crossing the small stream, the path leaves room for a plateau where this large building is located: we have reached the Burraia. Today this term indicates a certain territory in this area, but the name originated from this place. It is easy to understand the reason for this term: butter was produced here. The raw material for this product, milk, was supplied by the many cows that fed in the nearby pastures. This construction, at 1447 meters above sea level, was built in the nineteenth century, during the Grand Ducal era. In the years when Pietro Leopoldo had entrusted the management of the Lama and Campigna Forests (this second location is very close from here) to the forest engineer Carlo Siemoni. The large building was not only used for the production of butter, it also housed many people who worked in this area. On the ground floor there were large stables, a shelter for animals used in various types of work. In the 1950s, the building was used as a mountain residence. Today the Burraia is known as a refuge managed by the CAI Section of Stia. There is also a forest information point open on weekends in the summer months, when many walkers pass by. Given its size, the building is also known as Casone della Burraia, for a few meters it is located in the land of Romagna.