Porciano, un luogo da cui si domina
il Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
Testi e foto di Alessandro Ferrini ©
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Castello di Porciano: una terrazza sul Casentino
Giungendo nella parte più alta del Casentino da sud, ossia risalendo il corso dell’Arno, è impossibile che la nostra attenzione non sia attratta da un piccolo borgo sulle pendici della montagna che scende verso Stia (Monte Falterona) caratterizzato dalla presenza di una grande torre. È Porciano, un luogo noto per il suo antico castello, il primo fondato dai Guidi (il vicino Castello di Romena, di qualche anno più vecchio, fu fondato dalla Signoria di Spoleto). Per raggiungere Porciano da Stia, si prende la strada che si dirige nel Mugello, la valle del fiume Sieve. Dopo qualche centinaio di metri, una deviazione a destra conduce al castello in circa un chilometro. Arrivati a Porciano ci appare evidente perché i Conti Guidi all’inizio dell’XI secolo edificarono in questo luogo un sontuoso castello. Da qui si domina la valle dell’Arno fino a Bibbiena, il Castello di Romena è di fronte a noi, sul colle opposto. Il Castello di Poppi, anche se più lontano, è ben visibile. Questo, però, fu costruito nel XIII secolo. Inoltre da Porciano si potevano controllare due importanti strade ancor oggi esistenti: quella già citata che conduce nella valle del Sieve, un’altra che si dirige verso la Romagna attraverso il Passo della Calla. Oltre l’ampio panorama, il luogo ci mostra un bellissimo ambiente a monte del castello caratterizzato da boschi e campi che ci offrono una grande mutevolezza di colori e profumi nel corso delle stagioni. L’alta torre del castello è un grande valore aggiunto per questo luogo che con la luce del primo mattino e della sera ci dona sensazioni non facilmente dimenticabili. A metà del XII secolo, i Guidi di Porciano fecero costruire per il loro popolo l’attuale Pieve di Santa Maria Assunta a Stia. Questo sacro edificio e l’adiacente piazza, che a quel tempo era sede di un importante mercato, furono il nucleo attorno al quale si sviluppò il paese. Il Castello di Porciano si è onorato di aver ospitato Dante Alighieri durante il suo esilio da Firenze. Non esiste una documentazione storica a riguardo, ma si suppone che qui abbia scritto le due celebri lettere del 31 marzo e del 15 aprile del 1311: la prima ai Fiorentini, la seconda all’Imperatore Arrigo. Nonostante fin dagli anni Cinquanta del Trecento Firenze avesse il dominio sulla zona, ai Guidi di Porciano fu concesso di continuare al amministrare la loro contea, comunque sotto il controllo della Città del Giglio. Questa situazione rimase tale fino al 1442, quando Ludovico da Porciano, ultimo discendente dei Guidi, rinunciò spontaneamente alla Contea per farsi monaco nel monastero camaldolese di Santa Maria degli Angeli a Firenze. È opportuno ricordare che uno degli ultimi Guidi di Porciano, il Conte Neri, lasciò un’importante testimonianza della sua persona: per la Chiesa di San Lorenzo a Porciano commissionò a Bicci di Lorenzo un trittico che mostrava l’Annunciazione tra Santi. La bellissima opera del pittore fiorentino, datata 1414, è rimasta in questa chiesa fino al 1932. In quell’anno fu spostata nella Pieve di Stia, dove oggi si può ammirare. Con il dominio della Repubblica Fiorentina il Castello di Porciano, di poco interesse per i nuovi padroni, iniziò il suo inesorabile decadimento. Quando, nel XVIII secolo, fu acquistato dal Conte Giuseppe Goretti de Flamini il suo stato era già molto precario. L’abbandono e l’inevitabile decadimento continuarono fino al 1963, anno in cui Flaminia Goretti de Flamini ed il marito George A. Specht intrapresero la colossale opera di ristrutturazione dell’antico edificio durata fino al 1978. I lavori, che furono diretti e parzialmente finanziati dalla Soprintendenza alle Belle Arti di Firenze ed Arezzo, riguardarono principalmente la torre che con i suoi 35 metri di altezza è la più grande del Casentino. Questa struttura rappresentava la parte abitativa del castello, quindi non solo alta, ma anche grande come base. Delle alte mura che cingevano il castello ne rimane una piccola parte attaccata alla torre su cui si trova una porta. In un altro frammento di mura sono presenti tre feritoie tipiche delle fortificazioni medievali. Sul perimetro murario del castello è situata un’altra torre adibita a guardia e difesa del castello, oggi ben più bassa che in origine. I restauri degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso hanno restituito al Casentino un’affascinante testimonianza di architettura medievale. Il Castello di Porciano oltre ad essere, ai piani più alti, l’abitazione della proprietaria (la Signora Marta, figlia di Flaminia e George), è anche museo e luogo per convegni e conferenze. A piano terra vi sono esposti oggetti del passato usati in Casentino per uso agricolo, domestico e altro. Al primo piano si trova la sala della storia del castello dove sono esposti documenti scritti e fotografici che ci raccontano i grandi lavori di restauro. Sempre qui, in due grandi teche, è esposto materiale archeologico venuto alla luce durante scavi effettuati in concomitanza ai lavori di restauro. Al secondo piano si trova la “Sala di Dante” dalle cui finestre si gode di un ampio e suggestivo panorama sul Casentino. In questa raffinata sala, in compagnia di un grande e caldo caminetto, si svolgono incontri culturali e conferenze. Porciano non è solo il suo castello. La strada che prosegue a monte di questo è un percorso per una passeggiata tra campi e boschi che ci offre un bellissimo panorama sul Casentino. Il piccolo borgo attorno alla grande torre è molto piacevole, anche se non ci sono, a parte il castello, edifici di particolare interesse architettonico. Dal punto di vista storico è da ricordare la piccola chiesa dedicata a San Lorenzo. Non esistono documenti che parlano delle sue origini. Probabilmente sono da ricondurre al XIII o XIV secolo. Cosa certa è che fu completamente ricostruita nel Seicento. Come già scritto, vi era conservata un’opera di Bicci di Lorenzo, dal 1932 trasferita nella Pieve di Stia. Al suo posto fu collocato un dipinto, sempre del XV secolo, raffigurante San Lorenzo e attribuito a Domenico di Michelino da Stia. Nella chiesa è inoltre presente un crocifisso ligneo di buona fattura riconducibile al XVI secolo. Per informazioni e prenotazione visite al Castello di Porciano 0575.582635 - 055.400517 – 337.671277 – info@castellodiporciano.com