Un cammino di Francesco sull’Alpe di Catenaia
itinerario tra i Prati della Regina e l’Eremo della Casella seguendo il Santo d’Assisi
Italiano
UN EREMO CHIESTO DA SAN FRANCESCO
Eccoci giunti all’Eremo della Casella posto in un punto leggermente rialzato rispetto alla strada (GEA 50 CAI) che gli passa a fianco. Un edificio abbastanza grande su cui vediamo due porte. Con quella di sinistra si accede alla piccola chiesa (pagina successiva), con la porta di destra si entra nel rifugio, composto di diverse stanze su due piani, una volta l’abitazione dell’eremita. Entrambi questi ambienti sono sempre aperti, nel segno dell’accoglienza, uno dei capisaldi della filosofia francescana. La data di costruzione dell’eremo non si conosce, si potrebbe ipotizzare la seconda metà del XV secolo. In un documento conservato nell’archivio comunale di Caprese Michelangelo si parla di “fiorini quattro” stanziati nel 1522 per acquistare un asino al romito che abitava in questo luogo. Le origini dell’eremo, certamente in forme molto umili, potrebbero essere ben più antiche, forse risalenti agli anni subito successivi all’ultimo passaggio di San Francesco, 30 settembre 1224. Il futuro santo, infatti, dopo essersi fermato a pregare espresse il desiderio che in questo luogo da cui tanto bene si vedeva quel Monte di Dio (come lui chiamava La verna) fosse costruita un’umile abitazione destinata a ospitare un eremita. Un riscontro a questo desiderio che si era concretizzato lo troviamo in un documento datato 30 settembre 1228 (esattamente quattro anni dopo il passaggio di San Francesco) dove si fa menzione per la prima volta dell’Eremo della Casella. Certo è che dopo la canonizzazione del frate di Assisi, 16 luglio 1228, la Casella divenne un luogo di pellegrinaggio dove recarsi a pregare e chiedere grazie. Here we are at the Casella Hermitage located in a slightly raised point with respect to the road (GEA 50 CAI) that passes alongside it. A fairly large building on which we see two doors. The door on the left takes you to the small church (next page), the door on the right takes you into the refuge, made up of several rooms on two floors, once the hermit's home. Both of these environments are always open, in the sign of hospitality, one of the cornerstones of the Franciscan philosophy. The date of construction of the hermitage is not known, one could hypothesize the second half of the fifteenth century. A document preserved in the municipal archive of Caprese Michelangelo speaks of "four florins" allocated in 1522 to buy a donkey from the hermit who lived in this place. The origins of the hermitage, certainly in very humble forms, could be much older, perhaps dating back to the years immediately following the last passage of St. Francis, 30 September 1224. The future saint, in fact, after stopping to pray, expressed the desire that in this place from which you could see so well that Monte di Dio (as he called La verna) a humble house was built to house a hermit. A response to this desire that had materialized can be found in a document dated 30 September 1228 (exactly four years after the passage of San Francesco) where mention is made for the first time of the Eremo della Casella. What is certain is that after the canonization of the friar of Assisi on 16 July 1228, the Casella became a place of pilgrimage where one could go to pray and ask for graces.