LA CATTEDRALE: un bell'esempio di gotico
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito
Italiano
UNA TRINITA' DALL'OMONIMA CHIESA
In fondo alla parete destra della Cappella della Madonna del Conforto di Arezzo si trova questa bella terracotta invetriata di Andrea della Robbia databile metà nono decennio del XV secolo. A prima vista viene in mente una classica crocifissione. Indubbiamente è anche questo, la la vera rappresentazione di quest'opera di Andrea della Robbia è la Trinità. In alto sta infatti l'Eterno Padre. Sul petto di Questi, quasi mimetizzata tra la barba, si trova la colomba simbolo dello Spirito Santo. Sotto abbiamo il Figlio crocifisso. Testa e volto del Padre e del Figlio hanno stessa inclinazione ed espressione. In basso, inginocchiati e in atteggiamento di adorazione, vediamo a sinistra San Donato Vescovo, patrono di Arezzo e a destra San Bernardo, grande figura del cristianesimo vissuto nella seconda metà del XII secolo. Francese e noto anche come Bernardo da Chiaravalle, fondò la famosa Abbazia di Clairvaux di cui fu abate. Grande teologo fu dichiarato Dottore della Chiesa da Papa Pio VIII nel 1830.
Come la pala robbiana mostrata a pagina 42, anche questa di Andrea della Robbia proviene logicamente da un'altra chiesa aretina, quella della Santissima Trinità. L'opera era stata realizzata per l'omonima Confraternita. Nella grande predella sotto vediamo otto membri di questa, inginocchiati e incappucciati, in atto di preghiera verso una Vergine con Bambino raffigurata al centro.
Come la pala robbiana mostrata a pagina 42, anche questa di Andrea della Robbia proviene logicamente da un'altra chiesa aretina, quella della Santissima Trinità. L'opera era stata realizzata per l'omonima Confraternita. Nella grande predella sotto vediamo otto membri di questa, inginocchiati e incappucciati, in atto di preghiera verso una Vergine con Bambino raffigurata al centro.