LA CATTEDRALE: un bell'esempio di gotico
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito
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UN ALTARE DI UN ARCHITETTO ROMANO
L'altare maggiore nella Cappella della Madonna del Conforto di Arezzo, realizzato in pregiati marmi policromi nel 1823, è da considerarsi tra i lavori conclusivi di questo raffinato ambiente particolarmente caro agli aretini dal punto di vista devozionale.
Nella foto vediamo la parte superiore dell'altare, quella che riveste il maggior valore spirituale a cui i devoti rivolgono lo sguardo nei momenti di preghiera. Qui infatti, dentro una pregiatissima urna d'argento rifinita in oro, è conservata quell'umile Madonna di Provenzano divenuta, il 15 febbraio 1796, la miracolosa Madonna del Conforto degli aretini. Due angeli porta candelabro posti ai lati sembrano sorvegliare su quest'immagine non solo sacra, ma miracolosa. In alto due angioletti sorreggono una grande corona come nell'atto di voler incoronare la sottostante Vergine. Tutto il complesso di quest'altare, dove un leggero stile barocco è ancora presente in varie sue parti decorative, può considerarsi una grande opera scultorea realizzata dalle mani di più artisti di varie città su progetto dell'architetto e orafo romano Giuseppe Valadier il cui nome è legato a progetti per varie città, in primis Roma, ma anche Urbino, Rieti ed altre. Il lavoro per cui è maggiormente noto è la sistemazione di Piazza del Popolo nella capitale.
Nella foto vediamo la parte superiore dell'altare, quella che riveste il maggior valore spirituale a cui i devoti rivolgono lo sguardo nei momenti di preghiera. Qui infatti, dentro una pregiatissima urna d'argento rifinita in oro, è conservata quell'umile Madonna di Provenzano divenuta, il 15 febbraio 1796, la miracolosa Madonna del Conforto degli aretini. Due angeli porta candelabro posti ai lati sembrano sorvegliare su quest'immagine non solo sacra, ma miracolosa. In alto due angioletti sorreggono una grande corona come nell'atto di voler incoronare la sottostante Vergine. Tutto il complesso di quest'altare, dove un leggero stile barocco è ancora presente in varie sue parti decorative, può considerarsi una grande opera scultorea realizzata dalle mani di più artisti di varie città su progetto dell'architetto e orafo romano Giuseppe Valadier il cui nome è legato a progetti per varie città, in primis Roma, ma anche Urbino, Rieti ed altre. Il lavoro per cui è maggiormente noto è la sistemazione di Piazza del Popolo nella capitale.