LA CATTEDRALE: un bell'esempio di gotico
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito
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I DELLA ROBBIA IN CAPPELLA
Sopra l'altare posto sulla parete di sinistra della Cappella della Madonna del Conforto di Arezzo si trova una terracotta invetriata che Giovanni della Robbia realizzò in collaborazione del padre Andrea e forse il fratello Marco. L'opera (la parte bassa nella foto) mostra l'Eterno Padre in alto benedicente. Sotto la classica colomba rappresentante lo Spirito Santo e più in basso la Vergine con il Bambino in piedi sul ginocchio destro. A fianco della Madonna, da sinistra a destra, vediamo San Donato Vescovo, Maria Maddalena con il vasetto degli unguenti in mano, Santa Apollonia con la foglia di palma in mano che identifica i martiri e San Bernardino da Siena inconfondibile con quella sorta di cerchio che tiene in alto con la mano.
Questa terracotta databile attorno al 1500, non fu certamente realizzata da Andrea della Robbia e il figlio Giovanni per questa cappella che fu costruita nei primi decenni dell'Ottocento. La sua destinazione originaria fu la Basilica di San Francesco di Arezzo dove rimase fino ai primi anni del XIX secolo. Ecco quindi spiegata la presenza del francescano Bernardino nell'opera, un santo "recente" per quel periodo. Morì, infatti, nel 1444 a l'Aquila dove vi è una basilica a lui dedicata e fu canonizzato nel 1450.
Questa terracotta databile attorno al 1500, non fu certamente realizzata da Andrea della Robbia e il figlio Giovanni per questa cappella che fu costruita nei primi decenni dell'Ottocento. La sua destinazione originaria fu la Basilica di San Francesco di Arezzo dove rimase fino ai primi anni del XIX secolo. Ecco quindi spiegata la presenza del francescano Bernardino nell'opera, un santo "recente" per quel periodo. Morì, infatti, nel 1444 a l'Aquila dove vi è una basilica a lui dedicata e fu canonizzato nel 1450.