MONTE FALCO E MONTE FALTERONA
nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Italiano
ECCOCI SUL FALTERONA
Eccoci dopo un po' di fatica sulla cima del Falterona. La sua grossa croce in legno, posta nel punto più alto del monte, rende inconfondibile questo luogo.
Geograficamente il Monte Falterona, oltre a chiudere a nord la Valle del Casentino, nella sua cima segna il confine tra le province di Arezzo e Firenze. Nell'appennino tosco romagnolo il Monte Falterona, con i suoi 1654 metri, è secondo per altitudine solo al vicino Monte Falco (1658). Dalle pendici del Falterona nasce l'Arno, un fiume citato da molti poeti (in primis Dante Alighieri) e che dopo aver bagnato il Casentino e girato attorno al Pratomagno, va a bagnare Firenze e poi, alla fine del suo "viaggio", Pisa.
Storicamente la montagna del Falterona ha conosciuto gli etruschi e i romani. Nel medioevo era un punto di passaggio per coloro che si spostavano tra Alto Casentino e le città di Ravenna, Ferrara, Forlì. La storia recente ci racconta che durante la seconda Guerra Mondiale la montagna del Falterona è stata teatro e testimone delle lotte partigiane contro i tedeschi e delle cruenti e sanguinose rappresaglie di quest'ultimi verso la popolazione civile. La più tragicamente nota fu l'eccidio di Vallucciole dove furono fucilate 108 persone civili, compresi bambini, nell'aprile del 1944.
Economicamente il Falterona per secoli ha fornito legname all'Alto Casentino e al Mugello (alle pendici del suo versante opposto). Ha dato castagne e freschi pascoli. Con la sua maestosità che si nota arrivando a Pratovecchio e Stia da Arezzo e dal Passo della Consuma, sembra dare protezione agli abitanti di questa zona.
Per tutti questi motivi, ma certamente anche per altri, il Monte Falterona rappresenta per l'Alto Casentino un vero e proprio simbolo.
Geograficamente il Monte Falterona, oltre a chiudere a nord la Valle del Casentino, nella sua cima segna il confine tra le province di Arezzo e Firenze. Nell'appennino tosco romagnolo il Monte Falterona, con i suoi 1654 metri, è secondo per altitudine solo al vicino Monte Falco (1658). Dalle pendici del Falterona nasce l'Arno, un fiume citato da molti poeti (in primis Dante Alighieri) e che dopo aver bagnato il Casentino e girato attorno al Pratomagno, va a bagnare Firenze e poi, alla fine del suo "viaggio", Pisa.
Storicamente la montagna del Falterona ha conosciuto gli etruschi e i romani. Nel medioevo era un punto di passaggio per coloro che si spostavano tra Alto Casentino e le città di Ravenna, Ferrara, Forlì. La storia recente ci racconta che durante la seconda Guerra Mondiale la montagna del Falterona è stata teatro e testimone delle lotte partigiane contro i tedeschi e delle cruenti e sanguinose rappresaglie di quest'ultimi verso la popolazione civile. La più tragicamente nota fu l'eccidio di Vallucciole dove furono fucilate 108 persone civili, compresi bambini, nell'aprile del 1944.
Economicamente il Falterona per secoli ha fornito legname all'Alto Casentino e al Mugello (alle pendici del suo versante opposto). Ha dato castagne e freschi pascoli. Con la sua maestosità che si nota arrivando a Pratovecchio e Stia da Arezzo e dal Passo della Consuma, sembra dare protezione agli abitanti di questa zona.
Per tutti questi motivi, ma certamente anche per altri, il Monte Falterona rappresenta per l'Alto Casentino un vero e proprio simbolo.