Il percorso dalla Verna al Monte Penna
all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Italiano
UNA CAPPELLA NEL BOSCO
Entrati nel bosco dopo pochi metri di cammino incontriamo una cappella con un lungo cortile nella sua parte anteriore. E' la Cappella del Faggio. La sua storia è antica e particolare.
Al tempo del Beato Giovanni (inizi '300), dove ora si trova questa cappella, vi era un grande faggio. Il frate francescano, che visse per trent'anni in un romitorio non distante da qui era solito venire presso questa grande pianta, dove aveva posto un crocifisso, per i suoi momenti di preghiera. Un giorno, accanto al grande faggio, v'incontrò Gesù. Dapprima, Questi, si allontanò dal francescano che Lo implorava in ginocchio perché non se ne andasse. Il Signore lo ascoltò e gli si concesse. Fra' Giovanni si prostrò in ginocchio ai suoi piedi, quindi Gesù gli porse le mani perché potesse baciarle, poi lo abbracciò mostrandogli il costato.
Questo evento miracoloso portò grande devozione verso il grande faggio. Quando, circa due secoli dopo l'apparizione di Gesù al Beato Giovanni, la pianta si seccò, fu edificata al suo posto l'attuale cappella (1518). Presso l'altare di questa sono ancora visibili le radici del grande faggio. Il terreno, a mo' di cortile, davanti alla cappella e chiuso dal muretto, si dice fosse lo spazio dove si svolse l'incontro tra Giovanni e Gesù. Nel 1521 fu deciso di realizzarci un affresco che ricordasse l'evento miracoloso. Il dipinto, che possiamo vedere nella pagina successiva, è qui rimasto per quasi quattro secoli e mezzo. Agli inizi degli anni Sessanta del '900 fu staccato, restaurato e trasferito nel complesso conventuale della Verna.
Al tempo del Beato Giovanni (inizi '300), dove ora si trova questa cappella, vi era un grande faggio. Il frate francescano, che visse per trent'anni in un romitorio non distante da qui era solito venire presso questa grande pianta, dove aveva posto un crocifisso, per i suoi momenti di preghiera. Un giorno, accanto al grande faggio, v'incontrò Gesù. Dapprima, Questi, si allontanò dal francescano che Lo implorava in ginocchio perché non se ne andasse. Il Signore lo ascoltò e gli si concesse. Fra' Giovanni si prostrò in ginocchio ai suoi piedi, quindi Gesù gli porse le mani perché potesse baciarle, poi lo abbracciò mostrandogli il costato.
Questo evento miracoloso portò grande devozione verso il grande faggio. Quando, circa due secoli dopo l'apparizione di Gesù al Beato Giovanni, la pianta si seccò, fu edificata al suo posto l'attuale cappella (1518). Presso l'altare di questa sono ancora visibili le radici del grande faggio. Il terreno, a mo' di cortile, davanti alla cappella e chiuso dal muretto, si dice fosse lo spazio dove si svolse l'incontro tra Giovanni e Gesù. Nel 1521 fu deciso di realizzarci un affresco che ricordasse l'evento miracoloso. Il dipinto, che possiamo vedere nella pagina successiva, è qui rimasto per quasi quattro secoli e mezzo. Agli inizi degli anni Sessanta del '900 fu staccato, restaurato e trasferito nel complesso conventuale della Verna.