LA PIEVE DI SANTA MARIA
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito
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IL BUSTO DEL SANTO PROTETTORE NELLA PIEVE
Vista da altra angolazione della cripta della Pieve di Santa Maria di Arezzo. Questo suggestivo ambiente da solo potrebbe considerarsi una piccola chiesa romanica, suddivisa in tre navate, due transetti e una abside. All'interno di quest'ultima, dietro l'altare, è posto un busto in argento di San Donato, secondo vescovo di Arezzo e patrono di questa città, martirizzato nel 304 con la decapitazione. Questo prezioso e raffinato busto (nella foto s'intravede in fondo tra le due colonne) risale alla metà del XIV secolo e fu realizzato da due artigiani orafi aretini: Paolo Ghiselli e Pietro Vanni. Ma non è solo un'opera d'arte, è anche un importante reliquiario in quanto al suo interno è conservato il cranio di San Donato.
Può scaturire spontanea una domanda - Perché questo busto reliquiario di San Donato, che può ritenersi l'opera più importante in Arezzo dal punto di vista devozionale (quella più importante dal punto di vista artistico è sicuramente "l'Arca di San Donato" posta sull'altare maggiore del duomo) dedicata al Santo Vescovo si trova nella Pieve di Santa Maria Assunta e non nella Cattedrale dedicata appunto a San Donato? -
Bisogna ricordare che forse il motivo principale per cui alla metà del XII secolo si decise di costruire una chiesa di tale suntuosità, quale la Pieve di Santa Maria, era quello di dare una residenza dentro le mura cittadine al vescovo, residenza che fino a quel momento era presso il Duomo Vecchio, una sorta di chiesa fortino sul Colle del Pionta già dedicata a San Donato. La Pieve, oltre che la chiesa battesimale di Arezzo, avrebbe assunto il ruolo di duomo dentro le mura. Quindi, anche se dedicata a Santa Maria Assunta, doveva avere un riferimento forte e preciso al patrono di Arezzo, San Donato. Quando il busto in argento fu realizzato, metà Trecento, il nuovo duomo (iniziato nel 1277 e che fu dichiarato concluso agli inizi del Cinquecento) poteva considerarsi agli inizi della sua lunga fase costruttiva, quindi l'opera fu destinata alla pieve, la chiesa al momento più rappresentativa della città.
Può scaturire spontanea una domanda - Perché questo busto reliquiario di San Donato, che può ritenersi l'opera più importante in Arezzo dal punto di vista devozionale (quella più importante dal punto di vista artistico è sicuramente "l'Arca di San Donato" posta sull'altare maggiore del duomo) dedicata al Santo Vescovo si trova nella Pieve di Santa Maria Assunta e non nella Cattedrale dedicata appunto a San Donato? -
Bisogna ricordare che forse il motivo principale per cui alla metà del XII secolo si decise di costruire una chiesa di tale suntuosità, quale la Pieve di Santa Maria, era quello di dare una residenza dentro le mura cittadine al vescovo, residenza che fino a quel momento era presso il Duomo Vecchio, una sorta di chiesa fortino sul Colle del Pionta già dedicata a San Donato. La Pieve, oltre che la chiesa battesimale di Arezzo, avrebbe assunto il ruolo di duomo dentro le mura. Quindi, anche se dedicata a Santa Maria Assunta, doveva avere un riferimento forte e preciso al patrono di Arezzo, San Donato. Quando il busto in argento fu realizzato, metà Trecento, il nuovo duomo (iniziato nel 1277 e che fu dichiarato concluso agli inizi del Cinquecento) poteva considerarsi agli inizi della sua lunga fase costruttiva, quindi l'opera fu destinata alla pieve, la chiesa al momento più rappresentativa della città.